Quattro vescovi per Praga

Quattro vescovi per Praga CECOSLOVACCHIA wm Il Vaticano apre un nuovo capitolo del disgelo con i Paesi dell'Est Quattro vescovi per Praga // Papa: «Tra due anni andrò in Ungheria» CITTA' DEL VATICANO. L'Ostpolitik vaticana porta frutti: quattro nuovi vescovi sono stati nominati in Cecoslovacchia, il Paese tradizionalmente più ostico nei rapporti con la Santa Sede, nello stesso giorno in cui Giovanni Paolo II, parlando a un gruppo di giovani pellegrini magiari durante l'udienza generale, ha annunciato ufficialmente che fra due anni compirà una visita pastorale in Ungheria. Sarà il primo viaggio che un Papa effettua in uh Paese del blocco socialista, Polonia esclusa. «Preparatevi spiritualmente tutti alla mia visita apostolica in Ungheria fra due anni», ha detto il Pontefice. » Meno appariscenti di un viaggio pastorale, ma più importanti nel quadro di normalizzazione dei rapporti sono le nomine effettuate ieri in Cecoslovacchia. Riguardano quattro delle tredici diocesi: Trnava, Litomerice, Spis e Olomouc. Le ultime tre erano scoperte, nella prima il vescovo è stato promosso alla dignità di arcivescovo metropolita. In totale, delle tredici diocesi cecoslovacche, sei adesso hanno un vescovo, una (Hradec Kralove, in Boemia) è «impedita», vale a dire che il suo titolare è agli arresti domiciliari, e sei sono ancora scoperte. Ma secondo fonti vaticane probabilmente non ci vorrà molto tempo, prima che si giunga a una situazione di quasi normalità. La situazione si è evoluta con estrema rapidità negli ultimi due anni. In Cecoslovacchia vivono circa quindici milioni di cattolici. Prima del '73 c'erano solo vescovi clandestini, gli ultimi nominati da Pio XII. Nel '73 Paolo VI potè nominare quattro presuli. Ma tutto rimase fermo fino al 1988, e Praga assunse il ruolo di regime più duro con il mondo cattolico, persino più duro di Mosca. «Si può dire che esiste un'intesa fra la Santa Sede e il governo per arrivare a provvedere, a tappe, a tutte le sedi» dicono in Vaticano. «Ma siamo ancora ai primi passi». E' importante che abbiano un arcivescovo tutte e tre le sedi «metropolitane» (Praga, Olomouc e Trnava): sono i caposaldi che permettono di ricostruire il tessuto organizzativo della Chiesa. Ma restano aperti numerosi problemi: dalla possibilità di esistere per gli ordini religiosi, alle attività concesse alle organizzazioni di sacerdoti e di laici. I sacerdoti sono circa 3 mila, i cattolici costituiscono circa il 50 per cento della popolazione. La Santa Sede — ha detto il vicedirettore della Sala Stampa, don D'Ercole, vuole «intese che mirano non solo a provvedere le diocesi di legittimi pastori, ama anche a normalizzare la situazione». Marco Tosarti

Persone citate: D'ercole, Giovanni Paolo Ii, Paolo Vi, Pio Xii