Mezza Italia contro l'Iciap di Francesco Grignetti

Mezza Italia contro l'Iciap Commercianti, artigiani, professionisti contestano la nuova tassa comunale Mezza Italia contro l'Iciap Ma la Cgil romana dice: combatte l'evasione ROMA. L'Italia dei commercianti, degli artigiani e dei professionisti si solleva contro l'iciap, l'imposta comunale che grava sulla superficie di negozi, laboratori e studi. I contribuenti di Genova alcuni giorni fa hanno occupato il Consiglio comunale per protesta. Ieri sono sfilati in corteo i negozianti di Teramo. E intanto un pretore di Bologna ha accolto un'eccezione di incostituzionalità sull'Iciap presentata dal deputato missino Filippo Berselli. «Ma la legge va rispettata ugualmente — avvertono al ministero delle Finanze —. Non ci saranno proroghe, né è possibile un ripensamento così, su due piedi». Il primo vero esperimento di imposta locale si è dunque trasformato in un boomerang. L'amministrazione delle Finanze potrebbe essere investita da ima massa ciclopica di esposti. Pei e msi hanno già chiesto la soppressione dell'imposta, mentre le associazioni di categoria protestano compatte. «Si tratta — dicono — di una tassa incostituzionale che va contro il principio della capacità contributiva soggettiva in nome di una rozza oggettività». Domani a Genova il sindaco si incontra con i contestatori per cercare di calmare gli animi. Prometterà che i tributi incassati dal Comune (48 miliardi in preventivo) serviranno a migliorare i servizi pubblici scadenti. «I Comuni hanno bisogno di quei soldi, che comunque non basteranno a risanare i nostri bilanci — dice il sindaco Cesare Campart —. Domani spiegheremo perché è indispensabile applicare l'aliquota massima. D'altra parte, escluso Milano, tutti i grandi centri hanno chiesto il massimo. Bologna addirittura ha previsto una sovrattassa nel centro storico. Non so spiegarmi perché proprio qui sia esplosa la contestazione: forse perché la situazione di .crisi del centro storico ha esasperato gli animi». Contro la tassa «ingiusta e in¬ costituzionale» si sono schierate compatte tutte le associazioni di categoria, dalla Confcommercio alla Confesercenti, dalla Confartigianato alla Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato), dall'Assoavvocati all'Ordine dei commercialisti. La Confcommercio ha già stampato un fac-simile di ricorso per i suoi 850.000 aderenti. E la Cna ha presentato una petizione anti-Iciap con 200 mila firme. , Ma troviamo, a sorpresa, su questo fronte anche il leader del Movimento dei consumatori, Gustavo Ghiaini. «Siamo sicuri — dice — che la Corte Costituzionale boccerà la norma. Ma non c'è bisogno di presentare subito il ricorso. Adesso si paghi, e in un secondo momento tutti i contribuenti potranno presentare ricorso: c'è tempo tre anni». E Ghiaini racconta, tra il divertito e il seccato, il caso degli studi legali: se tre professionisti organizzano uno studio assieme e hanno la porta d'ingresso in comune, pagano una cifra; se invece, per motivi loro vogliono tre porte separate, pagheranno il triplo. La tassa si basa infatti su un principio oggettivo: i contribuenti dovranno pagare sulla base della superficie occupata nel lavorare. «E' una legge assurda — spiegano alla Confartigianato — che si basa su un meccanismo troppo rozzo: un orafo, ad esempio, che lavora con materiali preziosi, ma utilizza un bugigattolo, pagherà assai meno di un falegname, che ha un fatturato minore, ma ha bisogno di spazi più ampi». Chi invece non accetta la protesta è il sindacato. Claudio Minelli, leader della Cgil della capitale, afferma: «I sindacati romani hanno chiesto esplicitamente che si applicasse la tassa più elevata. Non dimentichiamoci che l'evasione fiscale si annida proprio tra professionisti, artigiani e commercianti». Francesco Grignetti ALTRO SERVIZIO A PAGINA 7

Persone citate: Cesare Campart, Claudio Minelli, Filippo Berselli

Luoghi citati: Bologna, Genova, Italia, Milano, Roma, Teramo