Psicosi dell'alga alla Spezia

Psicosi dell'alga alla Spezia Dopo il bagno, i turisti accusavano pruriti e arrossamenti alla pelle Psicosi dell'alga alla Spezia Ma i disturbi sono provocati da un mollusco LA SPEZIA. Il fuggi fuggi dall'acqua è durato due giorni. Su tutto il litorale spezzino, persino nelle limpide acque dell'Isola Palmaria, non si poteva più fare il bagno: rossori, dermatiti, eruzioni cutanee. Il responsabile, nella maggior parte dei casi, era come al solito il sole, ma c'era anche un improvviso prurito, inspiegabile quanto insopportabile che disturbava i bagnanti. Dal semplice rimedio della doccia qualcuno era passato a quello più drastico delle frizioni di ammoniaca. Ieri mattina, dal laboratorio tossicologico della Usi 19, è uscito il nome, difficilissimo, dei responsabili dello sgradevole inconveniente: molluschi planctonici gasteropodi, della specie «crescis acidula». Si tratta di organismi di una lunghezza che varia dai tre ai sette millimetri, con guscio calcareo sottilissimo, simile alla punta di un ago. Hanno la capacità di at¬ taccarsi al corpo umano e, penetrando sotto il costume danno origine ad un prurito che nasce dall'azione meccanica dello sfregamento. Hanno un ciclo vitale brevissimo, ed il fenomeno è destinato a durare solo pochi giorni. «Si tratta di una fioritura naturale di plancton ciclica, che avviene ogni anno» — spiega Franco Palmieri, direttore del laboratorio dell'Usi —. I microrganismi si spostano in profondità e in superficie seguendo venti e maree: avviene da sempre. Allora perché quest'anno tante segnalazioni da parte dei bagnanti e perché tanta paura s'è scatenata sulle spiagge del golfo spezzino? «E' panico, una sorta di "psicosi da alghe" esplosa dopo il fenomeno cui si assiste sull'Adriatico» dicono i tecnici dell'Usi. Ma succede che la costa spezzina, proprio a causa di questo fenomeno, scopre di avere un mare in piena salute. I campionamenti d'acqua, raccolti dall'equipaggio di una motovedetta della Capitaneria di porto e sottoposti ad analisi, dicono che qui il mare è oligotrofico, cioè ricco di ossigeno. Un mare vivo e che vive a differenza di quello Adriatico che proprio per mancanza di ossigeno muore di un male chiamato eutrofia. Per maggior tranquillità dei bagnanti, comunque, saranno eseguiti controlli anche nei prossimi giorni, ma ormai, in piena stagione, il vero problema della costa spezzina appare chiaro: scarichi urbani in prossimità di arenili (come quelli di Lerici e delle Cinque Terre) e depuratori che si rompono all'improvviso (come è avvenuto a Vernazza). Inconvenienti ripetitivi che ogni anno fanno scattare il divieto di balneazione. Donatella Bartolini

Persone citate: Donatella Bartolini, Franco Palmieri

Luoghi citati: La Spezia, Lerici, Vernazza