Brasilia, nasce l'atomica

Il Kgb rivuole la spia STATI UNITI m Guerra con la Cia per la talpa del Dipartimento di Stato Il Kgb rivuole la spia Gli 007 russi sulle tracce di Bloch WASHINGTON DALLA REDAZIONE Svolta clamorosa nella vicenda di Felix Bloch, la sospetta talpa sovietica del Dipartimento di Stato: il Kgb sta cercando di farlo fuggire dagli Usa, sebbene sia sorvegliato giorno e- notte dalla Cia. Questa guerra tra «007» è venuta alla luce solo ieri, quando si è appreso che diplomatici e agenti sovietici hanno raggiunto il rifugio di Bloch, controllato da quelli americani, nello Stato di New York. Ma la lotta tra il Kgb e la Cia per Felix Bloch è in corso da alcuni mesi. La rete televisiva «Abc» ha rivelato che fu il Kgb, due o tre mesi fa, a informare la talpa che la Cia lo aveva scoperto con un messaggio in codice: «C'è un virus in circolazione, e devi averlo preso». Lo straordinario interesse dei servizi segreti sovietici per il diplomatico conferma che égli ha rivestito un ruolo cruciale per l'Urss non solo come numero due dell'ambasciata Usa a Vienna dall'80 all'87, ma anche nel periodo precedente, quando fu inviato dal Dipartimento di Stato prima nella Germania Federale poi in quella Orientale. Il braccio di ferro tra il Kgb e la Cia è aggravato dal fatto che la Casa Bianca aveva ammonito seccamente il Cremlino di non interferire nelle indagini su Bloch. In un breve incontro coi giornalisti, il presidente Bush ha definito la vicenda «molto seria»: «Se i sospetti risulteranno fondati, sarà una tragedia. Sapevo da tempo di Bloch, ma non eravamo né siamo ancora in grado di valutare il danno». Il Presidente ha concluso che la vicenda «rischia di danneggiare i rapporti Usa-Urss». Che cosa potrebbe aver svelato Bloch ai sovietici? Qualche indicazione l'ha fornita l'Austria. Il ministro degli Esteri austriaco Mock ha dichiarato che il diplomatico «era già sotto sorveglianza della Cia negli anni Settanta». L'ex ambasciatore americano a Vienna, di origine austriaca c là residente, la signora Helene Van Damm, già segretaria di Reagan, ha am¬ messo che Bloch era addentro alle questioni più segrete non solo della diplomazia, ma anche del disarmo e dello spionaggio. Il successore di Van Damm, Ronald Lauder, oggi candidato a sindaco di New York, ha asserito, alla tv, che non si fidava di Bloch e che lo fece richiamare a Washington dal Dipartimento di Stato. Tra le altre cose, sembra che Bloch avesse tentato in tutti i modi di ottenere il placet della Casa Bianca per una visita di Waldheim negli Usa. Il Presidente austriaco non è ammesso in America perché considerato complice dei nazisti nella persecuzione degli ebrei durante la guerra. Altri gravi danni, oltre che agli Usa anche alla Nato, Bloch potrebbe averli arrecati nell'88, quando diresse l'ufficio Cee del Dipartimento di Stato a Washington. Egli controllava infatti il Cocom, il comitato di coordinamento delle potenze industriali, che limita le esportazioni di alte tecnologie ai Paesi comunisti.