Walesa: vogliamo il premier o niente

Walesa: vogliamo il premier o niente POLONIA Dopo il colloquio con Jaruzelski, no dell'opposizione a una coalizione guidata dal poup Walesa: vogliamo il premier o niente Solidarnosc annuncia la formazione di un governo ombra VARSAVIA. Lech Walesa ha ieri escluso, durante un incontro di quasi due ore con il presidente della Repubblica Wojciech Jaruzelski, che Solidarnosc possa partecipare a una coalizione governativa guidata dai comunisti di fronte alla indisponibilità del potere a dare all'opposizione l'incarico di formare il nuovo gabinetto. In una dichiarazione presentata a Jaruzelski nel corso di un colloquio ufficiale a quattr'occhi, Walesa afferma che «la coalizione al potere non è pronta ad accettare» di ((trasmettere il governo ai rappresentanti delle forze che hanno l'appoggio della società». Ciò considerato, sottolinea il premio Nobel, il potere «deve prendere su di sé tutta la responsabilità della formazione di un governo». Walesa ha aggiunto che se «alcuni esponenti della opposizione decidessero di entrare al consiglio dei mini¬ stri» egli non si opporrebbe, «lo farebbero per loro proprio conto e ciò non significherebbe in alcun modo che Solidarnosc sia rappresentato nel governo». Il leader sindacale conta peraltro di «costituire un governo ombra al fine di preparare la soluzione dei problemi che ci attendono». Parlando con i giornalisti dopo l'incontro, Walesa ha in ogni caso confermato che l'opposizione è «pronta a sostenere il governo» in sede parlamentare, per quel che riguarda le riforme, il pluralismo e la democrazia. Il leader sindacale ha quindi sottolineato che Jaruzelski non ha ancora preso alcuna decisione sulla formula di governo e che proseguirà le sue consultazioni. «Non ha respinto nulla e deve ora esaminare e riflettere sulla situazione», ha detto Walesa mentre si accingeva a partecipare a una riunione del praesidium del gruppo parlamentare della opposizione. Oggi è prevista una riunione di tutti i deputati e senatori dell'opposizione. Walesa ha spiegato che la volontà di Solidarnosc di tenersi fuori da una coalizione guidata dai comunisti dipende dal fatto che le sue capacità di gestire la cosa pubblica sarebbe limitata dal fatto che «tutta la forza sarebbe dalla parte della coalizione attualmente al potere mentre il sindacato dovrebbe prendersi la responsabilità per tutti gli errori accumulati». «Per noi — ha concluso — sarà più facile agire come forza di opposizione concentrandoci nel ruolo di controllori dell'applicazione delle riforme». Intanto la commissione europea chiede alla Polonia una contropartita per gli aiuti aumentali d'emergenza per un totale di 180 miliardi di lire che è pronta a fornire: il governo di Varsavia dovrà investire il ricavato della vendita al pubblico di quei prodotti in programmi di ristrutturazione economica. Lo si è appreso ieri da fonti della commissione a Bruxelles, che hanno nello stesso tempo confermato la partenza questa settimana per Varsavia e Budapest di esperti della commissione. Le missioni di esperti (quella per Budapest è partita ieri, l'altra oggi) avvieranno con le autorità polacche e ungheresi le possibili modalità e le prospettive della cooperazione coordinata occidentale con le riforme avviate nei due Paesi. La commissione ha ricevuto il 15 luglio dalla riunione del G-7, gruppo dei sette maggiori Paesi industriali a economia di mercato, il mandato di coordinare le iniziative di aiuto alimentare alla Polonia e di sostegno economico alla Polonia e all'Ungheria. [Ansa]