Un vescovo a Minsk di Marco Tosatti

Un vescovo a Minsk BIELORUSSIA Nuovo importante passo nel disgelo tra Vaticano e Mosca Un vescovo a Minsk La diocesi era vacante dal 1922 CITTA' DEL VATICANO. Svolta storica nei rapporti MoscaVaticano: il Cremlino ha dato via libera alla nomina di un vescovo cattolico in Bielorussia, a Minsk. La diocesi era vacante dalla fine della Seconda Guerra Mondiale; in realtà era priva di vescovo sin dal 1922, quando il suo territorio fu annesso all'Unione Sovietica. Nel 1926 ne fu nominato responsabile mons. Boleslao Sloskans, ma nel 1927 fu incarcerato. In seguito potè lasciare l'Unione Sovietica, e morì esule in Belgio, a Lovanio, nel 1981. Ieri la sala stampa della Santa Sede ha annunciato la nomina, da parte di Giovanni Paolo II, di un «amministratore apostolico» alle dirette dipendenze della Santa Sede per la diocesi di Minsk, l'antica Russia Bianca. E' mons. Tadeusz Kondrusiewicz, cui è stato affidato contemporaneamente l'incarico della «cura pastorale» di tutti i cattolici di rito latino residenti in Bielorussia.. «Le autorità dell'Urss e della Bielorussia — ha detto il vicedirettore della sala stampa, don Giovanni D'Ercole — sono state informate della decisione del Santo Padre. Esse, nel nuovo spirito instaurato dal governo sovietico, hanno cortesemente fatto sapere al Sommo Pontefice di non avere difficoltà in merito». E' un segnale particolarmente importante per il Vaticano, perché segue di due mesi la sostituzione del massimo responsabile per l'Urss dei problemi religiosi. Kostantin Charcev ha ceduto il posto di presidente del comitato del Consiglio dei ministri per gli affari religiosi dell'Urss a J urij Christoradnov. La gestione Charcev era legata alla ripresa del dialogo con la Chiesa ortodossa, e alle aperture verso le esigenze religiose: nel 1988 sono state registrate e riconosciute 1610 comunità, contro le 104 dell'anno precedente. Charcev aveva dimostrato una benevola attenzione al problema dei cattolici di rito greco, la Chiesa cosiddetta uniate, presente in Ucraina con cinque milioni di fedeli, dieci vescovi e numerosi sacerdoti, ma costretta alla clandestinità perché non riconosciuta ufficialmente dal governo. Si temeva che proprio questa tolleranza potesse aver giocato un ruolo importante nella sostituzione, e che di conseguenza il suo successore avrebbe avuto un atteggiamento meno conciliante verso la Chiesa cattolica. La nomina di mons. Kondrusiewicz appare come un segnale rassicurante. La Bielorussia ha circa dieci milioni di abitanti: di questi due milioni sono cattolici di rito latino, assistiti da circa sessanta sacerdoti, che officiano in più di cento chiese. I confini politici dell'attuale Bielorussia comprendono territori che appartenevano un tempo a cinque circoscrizioni ecclesiastiche: Minsk, Mogilev, Vilna, Pinsk e Lomza. La speranza del Vaticano è che col tempo si possa ricostruire la struttura gerarchica della Bielorussia, esattamente come è avvenuto di recente (nel marzo scorso) in Lituania. Marco Tosatti

Persone citate: Boleslao Sloskans, Charcev, Giovanni D'ercole, Giovanni Paolo Ii, Kondrusiewicz, Kostantin, Lovanio, Tadeusz Kondrusiewicz