Sgominata una cosca arresti in tutta Italia

Sgominata una cosca arresti in tutta Italia Era al centro della guerra mafiosa di Gela Sgominata una cosca arresti in tutta Italia GELA. Un'altra operazione antimafia a Gela, città di 80 mila abitanti, espugnata dalle cosche. E' la quarta in un anno e mezzo e tutti gli arrestati nelle precedenti tre nel frattempo sono stati scarcerati. Stavolta sono 20 le persone ammanettate da polizia, carabinieri e guardia di finanza. I latitanti sono sei. Dieci sono stati arrestati a Gela, sorpresi nel sonno poco prima dell'alba nei loro alloggi. Gli altri sono stati presi in varie zone d'Italia, tra cui Salvatore Iocolano, il personaggio di maggior spicco della retata, catturato in Val d'Aosta. Gli Iocolano sono imprenditori originari di Palermo e risiedono da anni a Gela. Salvatore, il capofamiglia, è sospettato di essere il boss di uno dei due clan che dall'antivigilia del Natale 1987 si affrontano senza esclusione di colpi in una faida che sembra non avere fine. Fi¬ nora vi sono stati 54 omicidi (24 soltanto quest'anno), oltre a quasi 80 tentativi di omicidio e a un centinaio fra agguati e attentati dinamitardi. L'altro clan è quello di Giuseppe Madonia, nato a Vallelunga nel «vallone» di Caltanissetta, ma cresciuto a Catania. E' fra i più leali e agguerriti alleati di «Nitto» Santapaola, condannato in contumacia all'ergastolo due anni ga nel primo maxiprocesso per numerosi omicidi, fra cui il delitto Dalla Chiesa. L'operazione, scattata simultaneamente a Gela e nel resto d'Italia, è stata disposta dalla procura della Repubblica di Caltanissetta che ha emesso 26 ordini di cattura per associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni ed attentati. Due ordini di cattura sono stati notificati in carcere a Giuseppe Puccio, di 32 anni, e Luigi Celona, di 22, arrestati in giu- gno rispettivamente per traffico di droga e detenzione abusiva di una pistola. E' finito in carcere anche Emanuele Argenti, 22 anni, parente del boss Salvatore Argenti, di 33, che l'altro ieri è sfuggito a un attentato dinamitardo: una motocicletta piena di tritolo è stata fatta saltare in aria sotto casa sua. Gela si conferma punta di uno degli iceberg mafiosi che fanno del «caso Sicilia» una questione nazionale. Gli abitanti sono quasi raddoppiati nell'ultimo trentennio, dopo la vana e illusoria corsa al petrolio. Ora vivono nel terrore, come all'inizio dell'estate una delegazione di studenti e amministratori locali ha riferito al Quirinale al presidente Cossiga. Tra le 54 vittime delle ultime battaglie della guerra mafiosa molte erano donne e bambini. Antonio Ravitià Francesco Iocolano, 31 anni Salvatore Iocolano, 52 anni