«Signora, c'è un diavolo in me» di Franco Badolato

«Signora, c'è un diavolo in me» Cuore milanista e spinto sanguigno, Casiraghi va a caccia di gloria bianconera «Signora, c'è un diavolo in me» Con lui comincia laJuventus di domani BUOCHS DAL NOSTRO INVIATO Il 4 marzo del '69 Pietro e Maria Casiraghi festeggiavano a Monza la nascita di Pierluigi, primo e unico figlio. Erano i giorni in cui il mondo tremava per gli incidenti dì frontiera tra sovietici e cinesi. Vent'anni dopo, esattamente lo scórso aprile, il giovane Pierluigi ha firmato il contratto che lo lega alla Juventus. Questione di soldi? «Certo guadagnerò di più, ma non è questo il motivo — dice —. Io voglio giocare e come si fa a non essere felici di farlo nella Juve?». «Boniperti — confessa — mi disse, bravo, bravo, hai un fisico forte. Non aggiunse altro. Ricordo che mi sono scoperto a sognare con chi avrei fatto coppia nella Juve. Diaz e Serena imperversavano in campionato. Ecco, mi sono detto, ci vorrebbe un tipo come l'argentino per affiancarmi. Io sono abile di testa, ci vuole uno svelto, dotato tecnicamente. Credo che, al riguardo, la scelta di Schillaci sia stata veramente azzeccata». Pierluigi Casiraghi è il baby che ha conquistato la Signora. Nulla a che vedere con l'omonimo Stefano, convolato a giuste nozze con Carolina di Monaco. Ciuffo ribelle sulla fronte, vecchi paragoni con Elkjaer, un mito, Vialli: «Ah, ecco, giocare con lui sarebbe stato il massimo». La Juve gli offre la possibilità di diventare il Vialli degli Anni 90 anche se inizialmente potrà soffrire in panchina. «Ho un'unica preoccupazione: alla fine di questa stagione sarò chiamato a svolgere il servizio militare, spero che questo non freni la mia carriera. Ma intanto eccomi qui a sognare un posto nella Juve, magari la possibilità di giocare contro il Milan, la squadra per cui ho sempre tifato, e di segnare un gol che vale tanto dopo quelle nove reti realizzate l'anno scorso nel Monza». E' un ragazzo spregiudicato questo Casiraghi. L'ha capito Schillaci: «Non sarà facile la scelta tra lui e me, se solo uno potrà giocare». Ne sa qualcosa Sergio Brio: «Che fisico possen: te, che voglia di lottare!». Ma é Tacconi a spendere le parole migliori: «E' il simbolo di questa Juve giovane, su di lui sarà costruita la squadra degli Anni 90». Ama la vita spericolata come canta il suo autore preferito, Vasco Rossi. «Non ho deciso che cosa farò da grande. Nel senso che gioco per divertirmi, anche adesso che sono alla Juve non mi voglio porre dei limiti, dei traguardi. Anzi intendo continuare a studiare, ho ottenuto il diploma di perito industriale, vorrei iscrivermi all'Isef, chissà se riuscirò a far convivere calcio e studio». Fin da bambino si vedeva che aveva qualcosa in più degli altri e a nove anni il Monza lo adocchiò nell'oratorio di Missaglia, vicino a Como. «In biancorosso — ricorda — ho percorso tutta la trafila delle giovanili, a 15 anni mi allenava Brignani, l'ex centrocampista di Palermo e Cesena, ora uno dei tecnici del Milan. Fu lui a darmi la spinta decisiva parlando bene di me a Magni. Esordii così in B a 16 anni, 20 ottobre '85, ArezzoMonza 1-0. E' di quella stagione la mia prima rete fra i cadetti». Poi ci fu la parentesi in CI ( 18 gol in due tornei) e il ritorno in B con il Monza, le 9 reti che lo hanno imposto all'attenzione della Juventus. Casiraghi è già il presente nella politica della Juve. Boniperti aveva annunciato in primavera: «Voglio una squadra giovane, che diverta». Il giova¬ ne bomber monzese è il secondo tassello di questa svolta societaria. Il primo, non va dimenticato, è Buso, in prestito a Firenze. Dietro questi due ventenni ecco i Giampaolo e i Caverzan, i fratelli De Min, poi Anzidei, quindicenne del Giulianova, il coetaneo Zanin del Vicenza. Giù giù fino a Fabio Alderucci, undicenne figlio di siciliani emigrati in Germania, quello che segnerà gol per la Juve nel 2000. Ma torniamo ai giorni nostri, a questo Casiraghi che è cresciuto nel Monza tifando Milan. «Dall'ultimo scudetto di Rivera, dieci anni fa, a quello di Gullit e Van Basten è stata una sofferenza continua. Per fortuna mi sono aggrappato a Baresi, ecco un esempio da seguire». Il ragazzo tutto Milan, «Gazzetta dello sport» e Golf Gtd vivrà a Torino da solo, Monza non è lontana, papà Pietro e mamma Maria sanno che è entrato a far parte di una grande famiglia. Schillaci dice di considerare Casiraghi un fratello.Gigi, così il giovane monzese viene chiamato dagli amici e dalla fidanzata Barbara, spera che il bomber messinese gli insegni a segnare un gol in rovesciata: «E' l'unico che manca nel mio repertorio». E se Schillaci rimpiange di non aver potuto giocare con Platini, Casiraghi non vede l'ora di mettersi al servizio di Zavarov. Franco Badolato

Luoghi citati: Cesena, Como, Firenze, Germania, Giulianova, Missaglia, Monaco, Monza, Torino