La Thatcher licenzia Howe di G. A.

La Thatcher licenzia Howe gran bretagna Un ampio rimpasto cambia il volto del governo inglese La Thatcher licenzia Howe // titolare degli Esteri era in contrasto con il premier sull'Europa Un tentativo di arginare l'avanzata di laboristi e Verdi LONDRA. Margaret Thatcher ha dimostrato ancora una volta il suo assoluto controllo del partito conservatore, rimpastando il governo in modo sorprendente. Inattesa era infatti non solo l'ampiezza della manovra, ma soprattutto l'allontanamento di Geoffrey Howe dal ministero degli Esteri, posizione di cui era responsabile dal 1983. L'annuncio del n. 10 di Downing Street è arrivato con due ore di ritardo sul previsto, dopo consultazioni durate tutta la giornata. Fino a ieri sera era stato dato per scontato che i tre principali dicasteri (Tesoro, Interni ed Esteri) sarebbero rimasti intoccati. Così è stato non solo per il ministero degli Interni, che rimane a Douglas Hurd, ma soprattutto per il Tesoro che resta a Nigel Lawson: quest'ultimo fatto è significativo, perché conferma la permanenza della linea economica della signora Thatcher principalmente intesa a controllare il tasso d'inflazione. La sostituzione di Howe, tut- tavia, sembra essere stata principalmente determinata dal progresso insoddisfacente della linea conservatrice sul fronte europeo: da fonti sicure, sembrerebbe che il ministro degli Esteri uscente avesse una posizione molto più «europea» della signora Thatcher che dai giorni del discorso di Bruges ha indurito le sue posizioni sull'integrazione europea. Geoffrey Howe è stato rimpiazzato dal quarantaseienne John Major, il più giovane ministro degli Esteri dalla nomina, nel 1977, di David Owen, allora trentaseienne e laborista. Major è un vero eroe thatcheriano: figlio di un acrobata, si è fatto da sé, giungendo in Parlamento nel 1979 dopo una carriera bancaria; ha ben presto iniziato la scalata ministeriale, diventando primo segretario del Tesoro nel 1977. Qui si è dimostrato un abile, determinato e competente negoziatore, soprattutto durante le discussioni dei tagli alla spesa pubblica del bilancio per l'anno in corso. Geoffrey Howe diventa pre¬ sidente del gruppo parlamentare conservatore e vice primo ministro, la carica una volta tenuta da Lord Whitelaw: una posizione di prestigio, ma ovviamente non altrettanto influente di quella che lascia. Altra vittima delle difficoltà sul fronte europeo è il presidente del partito conservatore, Peter Brooke, che viene considerato responsabile della perdita di 13 seggi al Parlamento di Strasburgo il 18 giugno scorso. Il suo posto viene preso da Kenneth Baker, già ministro dell'Educazione. L'altra grossa sorpresa è l'arrivo di Chris Patten al ministero dell'Ambiente. La performance del suo predecessore Nicholas Ridley (che passa al ministero del Commercio e dell'Industria) è stata così disastrosa che il ministro è stato definito il più grande raccoglitore di voti per i Verdi. Chris Patten, invece, giovanile e disponibile ad ascoltare la base con attenzione, ha fama di essere un wet (moderato) sensibile ai problemi dell'ambiente. Altri quattro ministri lasciano il governo: George Younger lascia il ministero della Difesa a Tom King. Quest'ultimo viene così liberato dal dicastero onerosissimo dell'Irlanda del Nord dopo quattro anni di servizio. Lord Young lascia il ministero del Trasporto e dell'Industria, mentre John Moore viene allontanato dal ministero della Sicurezza sociale e Paul Channon dal ministero dei Trasporti. Moore veniva considerato una delle giovani speranze della signora Thatcher sino a qualche anno fa e dopo una grave malattia, la sua carriera è stata stroncata e da ministro delle Questioni sooiali, è stato retrocesso a ministro della Sicurezza sociale e ora allontanato del tutto, mentre Channon è stato considerato responsabile dei disastri ferroviari della primavera scorsa. Nell'insieme il rimpasto sposta l'asse del governo leggermente verso sinistra, riflettendo le crescenti preoccupazioni elettorali della signora Thatcher. [g. a.]

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