Non ci sarà la stangata di Emilio Pucci

Non ci sarà la stangata Colombo: «Abbiamo recuperato tesse per quattromila miliardi» Non ci sarà la stangata L'inflazione scende sotto il 7per cento ROMA. Rallenta l'inflazione che, dopo mesi di continua crescita, torna a. scendere sotto il muro del 7 per cento (6,9 su base annua per l'esattezza). Va meglio del previsto il gettito tributario (più 4 mila miliardi), al punto da far rientrare i timori di una stangata estiva. Le prime buone notizie per il governo Andreotti vengono dal fronte economico, quello più caldo. Un avvio confortante che consentirà una maggiore riflessione per la messa a punto della Finanziaria per il 1990. Una tregua dell'inflazione era nelle previsioni e ieri è arrivata la conferma ufficiale dalle rilevazioni Istat nelle città campione: a luglio i prezzi al consumo hanno accusato un modestissimo rialzo mensile, pari mediamente allo 0,2 per cento, contro lo 0,5 registrato il mese precedente. Un incremento per lo più legato ai recenti ritocchi dei prezzi petroliferi decisi dal Cip. Se questi dati saranno confermati a livello nazionale, il tasso tendenziale di crescita annua dell'inflazione si abbasserà dal 7 al 6,9-6,8 per cento. Ed è il primo rallenta- mento del 1989. . A Palazzo Chigi e al ministero dell'Industria non si canta certo vittoria. Ma c'è più spazio per quella stretta pilotata sui beni e prodotti di alto contenuto di import, indicata nelle schede programmatiche di Andreotti. E 1 ipotesi allo studio è quella di una manovra temporale di aumenti Iva su beni durevoli d'importazione, come auto ed elettrodomestici. Così operando, non si indebolirebbe l'attività produttiva e gli investimenti interni. La tregua concessa dall'inflazione (anche in agosto i prezzi dovrebbero restare fermi, se non scendere ulteriormente) favorisce l'operazione. L'altra buona novella per Andreotti viene dalle finanze e la lascia in eredità il ministro uscente Emilio Colombo. In una lettera datata venerdì 21 luglio, esattamente 24 ore prima della sua sostituzione, Colombo rende noto che, sulla base «dell'effettivo andamento del gettito fino al mese di maggio e della prevedibile evoluzione delle più importanti valutazioni macroeconorry che del 1990 si è proceduto ad una revisione-delie stime, che ha com¬ portato una maggiore previsione di entrate di oltre 4 mila miliardi, e quindi una previsione totale di entrate tributarie per 322.676 miliardi di lire». La previsione delle entrate per l'anno 1990, ricorda ancora Colombo, era stimata in 318.400 miliardi, al netto di 8340 miliardi quale perdita di gettito per le maggiori detrazioni. «Tale previsione doveva essere integrata per ulteriori 6 mila miliardi da successiva manovra tributaria, per raggiungere il totale di 324 mila miliardi». Ora, con le nuove stime questa stangata d'aggiustamento potrebbe non essere più necessaria: oltre ai già recuperati 4 mila miliardi, Colombo assicura che la differenza dei rimanenti 1324 miliardi per la copertura totale verrà assicurata «dalle maggiori entrate derivanti dalla migliore gestione dei residui attivi del settore tasse e imposte sugli affari, con l'attivazione dal primo gennaio 1990 del nuovo servizio della riscossione esteso anche a tale tipo di imposte». Emilio Pucci

Persone citate: Andreotti, Emilio Colombo

Luoghi citati: Roma