«Ma Hagi è meglio di Maradona»

«Ma Hagi è meglio di Maradona» Il Bologna si ritrova con i nuovi acquisti Cabrini, Geovani, Giordano, Iliev e un asso da giocare «Ma Hagi è meglio di Maradona» Corioni ci spera ancora: «Con lui saremmo da scudetto» BOLOGNA. «Non escludiamo nessun traguardo, salvo quello della lotta per la salvezza». E quindi, è compreso anche lo scudetto... «Cominciamo a giocare, poi vediamo quello che succede». Gino Corioni, industriale di Ospitaletto, parzialmente trapiantato a Bologna per fare il presidente, al secondo raduno in serie A, si lascia andare all'ottimismo. E' convinto di aver dato a Maifredi un bel Bologna («Nessuna squadra ha fatto quattro innesti del valore di Cabrini, Giordano, Geovani e Iliev») e spera ancora di riuscire ad ingaggiare Hagi, il regista della Steaua e della Nazionale romena. «Lui è il numero uno al mondo, tutto sommato più desiderabile di Maradona. La Juve lo insegue da quattro anni, il Marsiglia ha offerto pochi giorni fa milioni di dollari, noi ci proviamo. Quelli sono Paesi difficili, le strade da seguire sono diverse e complicate. Se mi dicessero che me lo danno tra un anno, dopo i Mondiali, firmerei subito». L'impressione di chi ascolta è però che Corioni, che ha un'azienda di articoli sanitari e che commercia con l'Est dell'Europa, pensi ancora di poter schierare Hagi già in questo campionato. E allora i «piedi buoni o buonissimi» in rossoblu diventerebbero tanti: quelli della stella romena, di Cabrini, Giordano, Geovani, Pecci, Poli. All'attacco mancherebbe sempre la grande punta da area di rigore, ma sarebbe comunque un Bologna di lusso. Se la Steaua dirà di no il terzo straniero sarà, nelle speranze di Maifredi, il centravanti alto e grosso che possa fare da torre nel suo schema d'attacco preferito. «O un campione, o niente», avverte però il tecnico, «non abbiamo intenzione di fare un'altra operazione come quella di Aaltonen». Pare che Corioni sia riuscito a contenere le spese, ma in effetti ha fatto per il Bologna una campagna acquisti tutta in passivo. Ha preso quattro giocatori illustri e si è tenuto Luppi e De Marchi. La «rosa» sarà ancora sfoltita («Voglio un organico di 16-17 giocatori, più qualche giovane», ha detto Maifredi) e se ne andranno probabilmente Marronaro, Galvani e Quaggiotto. Poi c'è l'incognita Pecci che, a 34 anni e qualche acciacco di troppo, deciderà soltanto dopo il primo periodo di ritiro se dire basta o se fare coppia con Geovani, o magari la riserva del brasiliano. Proprio Pecci ha fatto il «numero» più divertente di una presentazione alla Berlusconi, con i giocatori chiamati uno ad uno su una pedana rossa fino al Centro del campo da tennis del Circolo della Cassa di Risparmio, con più di mille tifosi sugli spalti. Quando lo speaker lo ha chiamato, penultimo, prima dell'applauditissimo Giordano, Pecci si è presentato con una capriola. Meno istrione, ma ugualmente allegro, Cabrini: «Credo che questo Bologna potrà far contenta tutta questa gente entusiasta. Io sono qui perché sono convinto di poter fare il protagonista. Altrimenti sarei rimasto alla Juve». — In quale ruolo pensa di giocare? L'anno scorso si parla¬ va di un suo impiego da libero... «Se ne parlava, ma non si faceva mai. Zoff aveva le sue idee. Sono pronto a fare quello che mi chiederà Maifredi». E Maifredi, dall'altra parte della sala, ribadisce i suoi convincimenti tattici: «Giocheremo ancora e sempre con la zona pura. Certo saremmo sciocchi a non utilizzare le esperienze fatte l'anno scorso in un campionato che io comunque considero un fallimento solo per me, perché la squadra ha poi fatto il suo dovere salvandosi con una giornata d'anticipo». L'ultima buona notizia Maifredi l'ha avuta da Geovani che lunedì lascerà il ritiro per raggiungere la Nazionale brasiliana. «Mi ha detto di essere già d'accordo con Lazaroni: se il Brasile vincerà le prime due partite di qualificazione per i Mondiali, Geovani tornerà qui entro la prima decade di agosto e lo avrò a disposizione per la Coppa Italia e per il debutto contro la Juve in campionato». Giampaolo Balestrini

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