San Gennaro sotto chiave
«Il mio record? Salvare il mare» Maiorca tenta i 106 metri in apnea «Il mio record? Salvare il mare» SIRACUSA. La famiglia Maiorca ci riprova. Due miglia al largo della costa di Fontane Bianche, la località di villeggiatura più frequentata dai siracusani, c'è un quotidiano raduno di uomini e di barche. Enzo Maiorca, 58 anni suonati, si allena per migliorare il proprio record di immersione in apnea. L'anno scorso raggiunse i 101 metri di profondità, quest'anno vuole arrivare a 106. Accanto a lui, su una piattaforma galleggiante di 4 metri per 4, ci sono le figlie Patrizia e Rossana, una di 31, l'altra di 29 anni. Anche loro alle prese con preparativi di record da risolvere in famiglia. Patrizia, madre di due bambini, vuole superare, in «assetto costante», ossia con la sola propulsione delle pinne in discesa e in salita, il primato mondiale di 45 metri stabilito nove anni fa dalla sorella. Rossana, invece, si immerge in «assetto variabile», come il padre Enzo, trainata verso il fondo da una zavorra. Punta al miglioramento del proprio primato mondiale di 80 metri stabilito lo scorso anno. Le immersioni decisive avverranno la prossima settimana: il 25 scenderà Patrizia, il 26 Rossana, sabato 29 sarà la volta del grande Enzo che dal 1960, quando stabilì, con meno 45, il primo record mondiale in «assetto variabile», non è mai mancato agli appuntamenti decisivi. Alla soglia dei sessantanni ha ancora un aspetto da fare invidia a un trentenne. «Sono in condizioni psico-fisiche ideali — ha dichiarato ieri mattina dopo essersi immerso fino a 80 metri di prc"r adita —, bene l'immersione, perfetta la risalita». Qualche problema fisico, invece, lo hanno avuto nei giorni scorsi le figlie. Fastidi alle orecchie, difficoltà ad equilibrare, tappandosi il naso, la pressione nelle orecchie; ma Pippo Martinez, l'otorino dei Maiorca, è ottimista: «Basta essere prudenti, non forzare più del necessario». L'atmosfera sulla barca che riporta a terra i Maiorca è la loro équipe è rilassata. Enzo ha compiuto la prova di allena- mento in 2 minuti e 20 secondi. Prima di immergersi si è sottoposto a tre cicli di iperventilazione di circa sette minuti ciascuno. Poi è andato giù, aggrappato a una zavorra metallica, una specie di proiettile d'artiglieria che, scherzosamente, i Maiorca e i loro collaboratori chiamano «la caffettiera». Adesso non fa fatica a spiegare il senso di questa sua continua voglia di sfidare gli abissi. «E' vero — confessa —, lo scorso anno avevo giurato che non mi sarei più immerso. Non sono stato di parola, spero di esserlo quest'anno. Ma anche se non tenterò più di battere record ciò non significa che darò l'addio al mare. Anzi... Ho due o tre progetti da realizzare». Uno dei progetti è noto: una scuola di immersione in apnea profonda «per dimostrare che non bisogna essere superuomini per scendere fino a cento metri». Un altro progetto, invece, è quasi una novità: Maiorca vuole ripercorrere con una barca a vela il mitico itinerario di Ulisse, immergersi nei mari della leggenda. «Sarà — spiega — un viaggio fra natura e archeologia, un'occasione per la riscoperta di questo nostro Mediterraneo sempre più bistrattato». Maiorca è un convinto ambientalista. Alle scorse elezioni europee si parlò di una sua candidatura nelle liste verdi, poi non se ne fece niente. L'impegno nei confronti della natura comunque resta. «Siracusa, mare azzurro» è infatti il titolo dato a una serie di manifestazioni che ruotano attorno alle imprese della famiglia Maiorca. «Vede quel tratto di costa?» Enzo indica un promontorio vergine. «E' la zona di Capo Asparano, uno dei litorale più belli della Sicilia. In quella zona nascerà presto un'industria farmaceutica. Non bastano le raffinerie e gli impianti petrolchimici di Priolo. Vogliono aggiungere altre ciminiere per distruggere quel poco di natura incontaminata che ci resta». Nino Amante Maiorca (al centro) si allena per raggiungere i 106 metri di profondità in apnea. Tenterà l'impresa il 29 luglio a Siracusa
Persone citate: Enzo Maiorca, Nino Amante Maiorca, Pippo Martinez, Priolo
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