Un ok clandestino per i Pink Floyd di F. Gii.

Un ok clandestino per i Pink Floyd IL CONCERTO DISASTROSO Un ok clandestino per i Pink Floyd VENEZIA. Finalmente si è saputo chi ha dato la certezza all'organizzazione FranTomasi e alla Rai che il concerto dei Pink Floyd poteva tranquillamente svolgersi a Venezia la notte del Redentore: non il deus ex machina Gianni De Michelis, ma il suo braccio destro veneziano, l'assessore comunale alla cultura Nereo Laroni. Con 40 giorni di anticipo sul concerto, il 6 giugno scorso, Laroni scriveva alla FranTomasi e all'Apt del collega di partito Roberto Carrain che la giunta comunale, visto il progetto, aveva espresso parere favorevole. La lettera (Laroni ne ha confermato l'autenticità) è stata pubblicata in fotocopia ieri da un unico quotidiano: La Nuova Venezia. «E' uno scandalo di portata nazionale — dice l'architetto Stefano Boato, assessore comunale all'Urbanistica per i Verdi — ed è laprova provata che con queir ok clandestino di Laroni sono stati messi in moto meccanismi da decine e decine di miliardi attorno ai Pink Floyd. Non era vero .che il 6 giugno la giunta fosse favorevole. Al contrario, la giunta aveva raccomandato, semmai, che non si facesse coincidere il concerto con la festa del Redentore. Il 6 giugno insomma non era stato deciso ancora nulla. Ora la discussione politica diventerà bollente, ma anche il magistrato dovrà occuparsene». [f. gii.]

Persone citate: Gianni De Michelis, Laroni, Nereo Laroni, Roberto Carrain, Stefano Boato

Luoghi citati: Venezia