Borsano, i primi conti non tornano

Borsano, i primi conti non tornano IL PREZZO DELLA B Borsano, i primi conti non tornano E' presto, per un bilancio. Ma i conti di Gian Mauro Borsano per ora non tornano. E' certo che il presidente del Torino ha lavorato con impegno sul mercato (persino sprecando, per trattenere Muller...), ma è pure certo che si aspettava una risposta più entusiastica all'apertura della campagna abbonamenti. La partenza anticipata della stagione non aiuta sicuramente le società: l'anno scorso la «campagna» tessere finiva a metà settembre con le città ripopolate. Borsano spiega: «Chiuderemo gli abbonamenti il 3 settembre, giorno della prima gara in casa con l'Ancona. Sono certo che i tifosi ci seguiranno. Io punto alle 15 mila tessere, posso anche sbagliarmi ma ho fiducia. Si è fatto il possibile per rimettere in sesto la squadra, non vorrei essere costretto ad alzare i prezzi dei biglietti...». Oppure a cedere qualcuno a ottobre. E aggiunge: «Il fascino del Torino è indubbio, ma l'immagine della serie B è pesante. Per cancellarla, non abbiamo risparmiato negli ingaggi. Così i premi saranno solo «di posizione». Ovvero per la promozione, per la vittoria in campionato, per la semifinale di Coppa Italia, per la finale. Al momento, la società è impegnata per 12 miliardi e mezzo». Il presidente intende forse la differenza fra la cifra acquisti più ingaggi, e quella cessioni (7 miliardi e mezzo il solo Fuser).

Persone citate: Borsano, Fuser, Gian Mauro Borsano, Muller

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