E' nato un Torino da serie A

E' nato un Torino do serie A L'allenatore Fascetti incita i suoi corazzieri ma li invita a non illudersi E' nato un Torino do serie A Cravero: «Il granata sopra ogni polemica» TORINO. Sono arrivati i granatieri, per la battaglia della resurrezione. Sul metro e 84 sono Pacione e Policano, sull'uno e 80 sia Enzo che Bianchi e Mussi. Li domina Di Sarno, 1,90, portiere del vivaio affiancato al militare Marchigiani ed al veterano Martina. Un Toro più forte e più valido, senza dubbio. Borsano sembrava perdersi fra i giocatori. Un presidente stanco, provato dalla bagarre del mercato. Ne è uscito vincitore, a prezzi più alti del previsto. Tutta colpa di quella sua promessa «Muller non si vende». Bastava darlo in prestito per quadrare meglio i conti. Ma ormai è fatta. Secondo il dg Casasco il brasiliano si unirà alla squadra entro giovedì. L'ha promesso il procuratore Caliendo da Rio. Arriveranno per chiedere ritocchi e saldi di clausole contrattuali poco chiare. Prevedibile una nuova bagarre. Non per nulla il nuovo Toro ha un parco attaccanti che potrebbe vivere anche senza Muller. Gente convinta, allegra. Si sono presentati tuutti in maglietta bianca con bordini granata, pantaloni blu notte, scarpe nere. Arrivati ieri mattina in look casual da vacanza, i giocatori del Toro vecchi e nuovi appéna in sede sono stati dirottati in un salone improvvisato a spogliatoio. La divisa estiva, e sportiva, prima di farsi vedere in pubblico. Gruppi di tifosi sul mezzogiorno in corso Vittorio, l'abbraccio caldo (in ogni senso) nel pomeriggio al Filadelfia. Borsano ai giornalisti dopo i saluti di rito, quando ci si ritrova ogni anno dalle due parti della barricata calcistica: «Sono contento che la pausa estiva sia stata più corta del solito, da oggi comincio a dimenticare quel terribile pomeriggio a Lecce. Ho piena fiducia nella squadra, in Fascetti perché uomo che quando parla guarda negli occhi. Non avrò pugnalate alle spalle, questo è certo. Abbiamo rifatto un Toro per il pronto rientro in alto e per avere già un telaio da serie A con pochissimi ritocchi. Una squadra, insomma, valida adesso e ancora più nella stagione '90-91 quando i giocatori saranno ancora più amalgamati». Dall'allenatore Fascetti pochi concetti, ma chiari: «Per me saranno tutte finali le partite della B. La squadra è completa, sono soddisfatto. Dovremo soffrire, saremo pronti. Per tutti siamo i favoriti, io accetto ma mi guardo attorno. Leggo l'attacco del Pescara con Pagano, Edmar, Rizzolo, Tita e Gasperini... Vedo il Como che a centrocampo ha la coppia Milton-Notaristefano. Il Toro è ben assestato, tutti i ragazzi hanno motivi per riscattarsi. E carattere, in B la sola tecnica non basta. Chi va in campo con la puzza sotto il naso è fregato. Ho dei doppioni? La stagione è lunga». Il presidente ha sottolineato l'importanza della Coppa Italia. E Fascetti? «Subito a Messina, chi perde va fuori. Così entreremo subito in clima. Non aspettatevi partenze lanciate, ma saremo pronti». Gli chiedono di Muller. «L'ho visto una volta sola, per pochi minuti. Io gli parlavo e lui faceva no con il capo. La B non gli piaceva. Adesso che torna, riparleremo». E Fascetti tocca ferro, quando gli ricordano: «Un anno fa, qui, si parlava di zona Uefa». Giocatori nuovi e vecchi a far capannello. Per Cravero, che sarà ancora il capitano, la querelle è finita. «Ho detto cosa pensavo, non c'è altro da ag. giungere. Se non che la mia preI senza qui ha un solo signifìca- to: che sono deciso a fare la mia parte per riportare il Torino nel posto che gli compete». Non gli va che i suoi scontri con la società siano «parificati» a quelli di Muller: «Lui è sempre stato trattato con i guanti, e vedete come ha risposto». Per Skoro il problema della B è uno solo: «Non è questione di cambiare campionato. Il Torino mi ha detto che vuole tenermi, e per me va bene. Sono preoccupato per il mondiale '90, già il et Osim non ha molte simpatie per me. Ora mi sono un po' rappacificato, ma temo che in B mi perderà di vista. La tv jugoslava trasmette solo la serie A del vostro calcio...». Squadra nuova, e variazioni nello staff più vicino alla squadra. A fianco di Fascetti il preparatore atletico Roberto Sassi (Trucchi torna alla Primavera), il preparatore dei portieri Lido Vieri, il medico Roberto Campini, i massaggiatori Giunta e Marini (non c'è più Tardilo, che già meditava di lasciare), il fisioterapista Mario Treves, il magazziniere Vigato. Accompagnatore il fido (e fidato) Giacomo Franco, capo comitiva Alfredo Mosconi il quale fa pure parte del gruppo osservatori. Da oggi, a Borno, comincia l'avventura. Bruno Perucca Folla al Filadelfia. Le gradinate gremite ieri come ai vecchi tempi per la presentazione del Tonno: festeggiati tutti i granata, in particolare i nuovi acquisti. Strette di mano a Marco Pacione. I goleador colpiscono sempre la fantasia dei tifosi. Su questo campo il Toro 1959-60 tornò a giocare per risalire immediatamente in serie A La retrocessione aveva coinciso con il trasferimento della squadra allo stadio Comunale

Luoghi citati: Borno, Filadelfia, Italia, Lecce, Messina, Rio, Torino