Solidarnosc ora litiga

Solidarnosc ora litiga POLONIA Il salvataggio di Jaruzelski in aula spacca l'opposizione Solidarnosc ora litiga L'ala dura: «Lasciando eleggere il generale, avete traditogli elettori» Il Politburo insiste per laformazione di un governo di unità nazionale VARSAVIA. Solidarnosc decide in questi giorni se entrare o meno nel governo e con quale programma per contribuire ad una rapida soluzione della crisi polacca, ma sul dibattito «strategico» grava l'ombra di un ((tradimento», proprio mentre il Politburo sollecita un governo d'unità nazionale. Ieri la «Gazzetta Elettorale» pubblicava in prima pagina i nomi dei deputati di Solidarnosc che hanno «salvato» il generale Wojciech Jaruzelski votando a favore (uno), assentandosi (11) e soprattutto mettendo a ragion veduta sette schede bianche nell'urna. Va emergendo, insomma, una crepa nell'edificio dell'opposizione. L'atteggiamento «collaborazionista» di una parte dei parlamentari eletti con i voti di Solidarnosc radicalizza, notano gli osservatori, l'opposizione di «sinistra» dentro e fuori il sindacato. Non a caso la «Kpn» (confederazione per la Polonia indipendente) ha ormai in mano le fila della protesta contro Jaruzel¬ ski e il potere comunista, mentre gli scioperi dei giorni scorsi a Gdynia e Katowice sono un segnale che molti, nel sindacato, guardano con preoccupazione. Andrzej Wielowieyski, vicepresidente cattolico del Senato e molto vicino all'episcopato — che ha organizzato il salvataggio del generale-presidente grazie alle «schede bianche» — spiegava ieri senza pudori, di fronte ai parlamentari dell'opposizione, molti dei quali infuriati, il perché di un'azione che va contro il mandato popolare. Secondo Wielowieyski, poco prima della votazione i partiti alleati dei comunisti avevano fatto sapere che dai loro ranghi sarebbero usciti numerosi «no» a Jaruzelski. Si presentava, dunque, il rischio concreto dunque, d'una bocciatura. L'alternativa, spiega il senatore di Solidarnosc, era un secondo turno che Jaruzelski avrebbe rifiutato o il passaggio alla candidatura di Kiszczak il quale, sostiene, avrebbe avuto ancora meno possibilità di passare. Ciò avrebbe innescato, a detta di Wielowieyski, una pericolosa crisi istituzionale. Karol Modzelewski e molti altri parlamentari di Solidarnosc, pur esprimendo rispetto per il «coraggio civile» di chi ha votato scheda bianca, obbiettano che la volontà degli elettori era un'altra e andava rispettata. Prima del «giallo Jaruzelski», notano gli osservatori, sembrava certo che Solidanosc avrebbe rifiutato di guidare l'esecutivo malgrado le avances del regime. Ora, dopo una elezione così debole e tutti i dibattiti sul «tradimento», qualcosa sembra cambiato. Come indica il prof. Geremek in un'intervista all'agenzia «Pap», ci si chiede se restare fuori o se fare un governo tutto di Solidarnosc, eccetto Difesa e Interni. Quanto al regime, farà il punto il 28 luglio. All'ordine del giorno, la nomina del successore di Jaruzelski nel poup. Tra i candidati possibili, si indica soprattutto l'attuale capo del governo, Mieczyslaw Rakowski. [Ansa]

Luoghi citati: Gdynia, Katowice, Polonia, Varsavia