Ex libris maliziose!ti

Ex libris maliziose!ti Ex libris maliziose!ti In mostra a Tuttagrafica un genere per amatori c ME' chi li vuole erotici, m ■ chi araldici, qualcuno li colleziona, altri li preferiscono personalizzati: sono gli ex libris. «Dicesi ex libris. il segno apposto a un libro per indicarne il suo proprietario», questo prevedeva la tradizione fin dalla nascita del pruno esemplare nel Quattrocento. Una vignetta figurata, di pochi centimetri, insomma, che recava nome e cognome del titolare della biblioteca o del possessore del volume. L'iscrizione che nei primi tempi comprendeva simboli araldici, raffigurazioni allegoriche (delle gesta eroiche di famiglia), tende alla sintesi decorativa che, con il passare dei secoli, rappresenta con immagini dirette o simboliche il carattere o la personalità del proprietario. Da simbolo di appartenenza a pregiato oggetto da collezione: il cambiamento è stato graduale, ma segnato in modo definito verso la fine dell'Ottocento. I preziosi «foglietti» artistici, realizzati ormai in un minor numero di copie (si tratta di xilografie, acqueforti, litografie) facevano gola ai primi collezionisti per di più stimolati dà molti artisti della vecchia Mitteleuropa, che, liberati da remore e condizionamenti araldici, davano nuova veste e rinnovato interesse all'ex libris. S'introduce l'eros (che in modo velato aveva già tentato di affermarsi), il nudo femminile, la filosofia del «carpe dieta», l'omosessualità, l'esibizionismo, l'esaltazione del sesso e della fallocrazia, squisitamente rappresentati attraverso le «stampe d'arte» in miniatura. Niente pudori, veri o falsi, prima di entrare nella galleria che li espone: è arte. Cosi chi ha intenzione di visitare la mostra Ex Libris Erotici, organizzata in collaborazione con l'Associazione Italiana Ex Libris, è stato avvisato. I primi dodici pannèlli della sala raggruppano per tematiche e importanza gli esemplari più significativi (circa cinquanta, mentre l'intera esposizione ne comprende duecento) che sembrano sfuggire dalle maglie della censura e dal rigore moralistico per liberare nelle espressioni più libertine l'entusiasmo dell'erotismo. Artisti audaci e «galanti» dai nomi celebrati nel settore, come Max Minger, Michel Fingesten, Frantisele Kobliha, e il fiorentino Costante Costantini (per anni illustratore di "Pia- yboy"), non cadono mai di tono. Ecco seducenti forme femminili raggomitolate, a volte velate, appena percettibili nell'atmosfera ovattata, ora eccitanti, provocanti o acclamate dal pubblico maschile durante lo strip-tease. Donne che giacciono languidamente abbandonate su divani imbottiti o spiate attraverso la serratura, sole, osservate durante attività illecite, o con altre amiche. Le «shunga» giapponesi sottolineano l'erotismo nell'arte orientale, mentre la classicità offre lo spunto per rappresentare il mito di Leda e il cigno, già ripreso dall'arte poetica. Chi va a vedere questa bella mostra, tenga presente che tutti i pezzi esposti sono anche opere grafiche «originali», vale a dire ottenute da una matrice che l'artista stesso ha inciso. Solitamente si tratta di una matrice in legno: gli ex libris che he risultano sono quindi delle piccole xilografie. Ma possono anche essere ottenuti con matrici incise all'acquaforte (su rame o zinco): in questo caso il foglietto è pur sempre una acquaforte originale. Infine, ma più raramente, l'ex libris può essere può essere stato tirato da pietra o zinco litografico, o addirittura con il procedimento serigrafico. Al valore estetico e illustrativo si unisce così la preziosità della tiratura, identica a quella delle stampe d'arte, e la convenienza del prezzo che è (chissà perché?) assai inferiore a quello di una stampa originale. Daniela Cuzzolin Ex libris erotici, Tuttagrafica, piazza Carlo Emanuele II 19/G, fino al 20 luglio, orario 10-13 e 15-19; chiuso domenica. Uno degli ex libris erotici esposti alla Galleria Tuttagrafica

Persone citate: Costante Costantini, Daniela Cuzzolin, Frantisele Kobliha, Max Minger, Michel Fingesten