LUCARINI RILANCIA

LUCARINI RILANCIA LUCARINI RILANCIA Tra le sorprese dell'ex venditore di libri un inedito diPessoa Altre novità: collane per coprire tutto il mercato DROMA N catalogo di oltre 300 titoli, 7 collane, 80 novità l'anno. Un fatturato superiore ai 10 miliardi: è un risultato, di tutto rispetto quello che vanta la Lucarini, che in poco più di uri de-, cennio è riuscita a trasformare radicalmente la propria immagine e la propria presenza nel mercato librario. Iniziata nel '77, la storia della casa romana è caratterizzata infatti da una progressiva e rapida espansione in vari settori dell'editoria, condotta seguendo un percorso inverso a quello tradizionale, iniziando cioè dalle grandi opere, passando poi alla scolastica, approdando infine nell'86 alla narrativa e alla saggistica. Motivi culturali e vicende biografiche si intrecciano nella scelta del suo fondatore. Luciano Lucarini affida gli esordi della neonata azienda ai poderosi volumi de I contemporanei della letteratura francese e inglese, dopo diversi anni di apprendistato dal «basso», come venditore prima della Garzanti ai tempi della Letteratura Italiana di Cecchi e Sapegno, successivamente della Marzorati. «Desideravo solo fare dei libri» afferma ripensando agli inizi, «restare nel mondo dell'editoria. Ed editoria per me significa cercare di riempire tutti i se- gmenti del mercato». L'idea di un ampliamento graduale si realizza nell'ultimo quinquennio: nascono il settore scolastico, le collane di varia, 4 riviste. Vengono aperte 18 agenzie in tutt'Italia e una sede milanese: 200 persone occupate nell'azienda. «Sono quattro case editrici separate, con tre reti commerciali autonome e indipendenti». I responsabili: Gabriella D'Anna per la scolastica; Roberto Boncbio per alcune collane di punta, fra le quali i «Classici del ridere» che riprende il marchio della nota collezione primovecentesca di Formiggini; Giuliano Manacorda e Riccardo Reim per «Ottocento Italiano», dedicato ai romanzi ingiustamente dimenticati. La scommessa è quella di costruirsi una nuova identità, fidando sulla qualità ma anche sulla quantità delle proposte, oltre 80 titoli l'anno. Un azzardo notevole, considerando che su circa 1600 editori, appena un centinaio superano la cifra di 50. L'operazione ha successo. Solo nelle 7 collane di narrativa e saggistica, in 3 anni, vengono proposti oltre 100 testi minori, rari, talora inediti di grandi autori, da Poe a Swift, da Apollinaire a Cocteau. La Lessing di «Memorie di una sopravvissuta», il Kraus de la «Muraglia cinese». Si ripescano titoli curiosi, esplorando i meandri della letteratura nera e fantastica da Gogol a Stevenson. Si attinge dal repertorio scapigliato, dalla narrativa di consumo e dalla produzione minore ottocentesca. Contemporaneamente si incrementa il settore grandi opere: sono usciti quest'anno i primi dei 40 volumi de «U Parnaso europeo» dirètto da Carlo Muscetta. «In 3 anni il pubblico si è accorto di noi» afferma Lucarini. «Ora ci stanno guardando. Ma io credo che finché un nostro li-. bro non sarà un best seller la Lucarini non venderà. Penso alla Sellerio e al caso Bufalino». Fra i titoli annunciati per settembre: «Il violinista pazzo», un inedito di Pessoa, e «La vita reale di Jakob Geherda» di Brecht. Il prossimo anno usciranno «La terza notte di Valpurga» di Kraus, «I vasi comunicanti», di Breton, «Tre casi sospetti» di Bernari. La casa editrice punta molto sui progetti in cantiere per il '90: una collana su temi di attualità che sarà inaugurata da «Un'idèa per l'Europa» di Grass e «Sulla violenza sessuale», di Adele Cambila; l'acquisizione, sotto il proprio marchio, del periodico «Lettera internazionale» diretto da Federico Coen. E l'apertura ai giovani narratori della collana «Proposte», che sarà curata da Antonio Debenedetti. Elisabetta Mondello Lo scrittore portoghése. Fernando Pessoa

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