IL MISTRAL PORTA LA SATIRA DI BALLARD di M. Ne.

IL MISTRAL PORTA LA SATIRA DI BALLARD IL MISTRAL PORTA LA SATIRA DI BALLARD TBB ▼EL 2114 gli Stati Unij^B 1 ti sono ridotti a uno |H& I sterminato deserto di I wk ! safrbia dorata. Le meI j tropoli popolate da I lai alugatori' serpenti e J «U iguane che si nascondi ma dono dietro cactus e I fm alberi di yucca. Cin<A> w que uomini che hanno lasciato l'Europa per riscoprire l'America, si trovano in questo scenario apocalittico, in cui i pochi sopravvissuti sono tornati a livelli di vita primitiva. Hanno nomi come Pepsodent, Xerox, GM. Si riuniscono jn piccole tribù di Professori, Burocrati, Astronauti, Gangsters: prendono il nome dalla città originaria: Boston, Washington, Florida, Chicago. Solo a Las Vegas resiste una piccola capitale fantasma. E' il mondo visionario di James G. Ballard, lo scrittore inglese cinquantanovenne che tutti gli appassionati di fantascienza conoscono. L'inventore di tante catastrofi morbide, storie con un piede nella fantascienza e l'altro nei sogni e ne¬ gli incubi della civiltà occidentale. Dopo aver pubblicato il suo bestseller, l'autobiografico «Impero del sole» (film di Spielberg) e il visionario «Giorno della creazione», Rizzoli presenta ora un romanzo del 1981, «Hello America» (pp.256, lire 18.000). Con una novità. Il libro di Ballard è stato scelto per inaugurare una nuova collana di narrativa Rizzoli. «Mistral» è il suo nome e promette avventura ben temperata. Avventure del pensiero e trame con sorprese vertiginose. Fantascienza, ma non saghe stellari; thriller, ma non Stephen King. Con Ballard sono arrivati in libreria altri tre titoli: «Dirk Gently Agenzia di Investigazione (Mistica» dell'inglese Douglas Adams, «Viaggiatore del tempo» di Ray Bradbury, «L'albero delle mani» di Ruth Rendell. A scommettere sull'avventura è stata la nuova editor della narrativa straniera di casa Rizzoli, Rosaria Carpinella «Ho notato che nella collana "La Scala" di Rizzoli c'erano alcuni ti¬ toli che non c'entravano con la linea tradizionale e che ne erano un po' soffocati. Mancavano di una collocazione precisa e avevano una caratteristica in comune: trattavano l'avventura ad alto livello, erano di buoni autori sottovalutati. Come la Rendell, già pubblicata da noi, ma non abbastanza conosciuta». Quale autore vorrebbe inserire nella linea «Mistral»? «Patricia Highsmith, per esempio». I primi quattro titoli esauriscono il lancio estivo. Con l'autunno il vento di nord-ovest farà scoprire un altro autore di fantascienza massacrato dalle cattive traduzioni: Philip José Farmer, inventore di un filone di fantasy erotica, di cui verrà proposto «La grande avventura». Suspense psicologica con «Vuoto profondo» di Joy Fielding e (finalmente!) un vecchio capolavoro di Ballard, le storie erotico-automobilistiche di «Crash», «un libro» — lo ha detto Ballard — «che ho sempre sperato i miei figli non legges¬ sero». ((Hello America» provoca sogni più casti ma sempre irriverenti. Questa volta il bersaglio è l'America, quella che noi conosciamo fin troppo bene. In una Las Vegas unica sopravvissuta al declino della nazione vivono le gigantesche ombre dei formidabili sogni del Ventesimo secolo: John Wayne, Henry Fonda, il «Cavaliere della valle solitaria» Alan Ladd, i presidenti cowboy, Sinatra, Batman, • i missili atomici. Mister Ballard, in «Hello America» con chi ce l'ha? «Ho voluto scrivere una satira sull'America di questo secolo. L'America che ha creato i grandi sogni per tutto il mondo. «Con il cinema e la pubblicità ha invaso l'Europa. Io ho provato a immaginare cosa succederebbe di un Paese se fosse concretamente abitato da questi sogni. Sarebbe un incubo». Lei odia l'America, mister Ballard... «Noo! io l'adoro» e fa una grande risata. [m. ne.]