L'ultima novità, i professori part time

L'ultima novità, i professori part time Dal prossimo anno un provvedimento che contribuirà a ridurre il distacco tra scuola secondaria e società L'ultima novità, i professori part time Forse 50 mila docenti e amministrativi hanno sceltola nuova formula COL prossimo anno scolastico avremo la novità dei professori part time nella scuola secondaria. Il ministro Galloni ha firmato il mese scorso l'Ordinanza che disciplina il rapporto di lavoro a tempo parziale nelle amministrazioni statali (Decreto del presidente del Consiglio del 17 marzo 1989). I dipendenti interessati all'innovazione (compreso il personale arnministrativo) hanno presentato domanda ai presidi. La possibilità dell'orario ridotto non è concessa a capi d'istituto, ispettori, coordinatori amministrativi delle singole scuole. Le domande vengono ora raccolte provincia per provincia, per essere disposte in una graduatoria che tiene conto di alcuni «titoli di precedenza»: invalidità, presenza di handicappati e di tossicodipendenti nel nucleo familiare, figli di età inferiore a quella richiesta per la frequenza della scuola dell'obbligo, anzianità di servizio effettivo di 25 anni, motivate da esigenze di studio. E' stato messo a punto dal ministero un complesso meccanismo che, a seconda delle cattedre e delle materie, delle categorie e delle situazioni dei docenti, determina le modalità dell'orario parziale. Naturalmente saranno favoriti i professori in soprannumero: per esempio, nella scuola media dell'obbligo ci sono molti professori di educazione tecnica e di educazione fìsica in soprannumero. Da questa prima applicazione del tempo parziale è escluso il personale docente e amministrativo delle scuole materne ed elementari. L'opzione del tempo parziale ha validità per tre anni, trascorsi i quali potrà essere rinnovata o ritirata. In pratica il part time significherà, per un professore di lettere della scuola media, un impegno orario settimanale di 11 ore invece di 15/18; per un professo¬ re di lingua straniera 9 ore in tre classi anziché 18 in sei classi; nel liceo classico la cattedra di Italiano e Latino impegnerà il docente in una sola classe (8 ore, invece di 16 in tre classi); negli istituti tecnici, 7 ore in una classe del biennio (invece di 14 in due classi). Il ministero si riserva di determinare nel prossimo futuro gli stipendi dei dipendenti ad orario ridotto, «in proporzione all'orario di servizio prestato, con riferimento a tutte le competenze fisse e periodiche, ivi compresa l'indennità integrativa speciale» (art. 5 del Decreto). Un altro aspetto da prendere in considerazione per i professori a tempo parziale sarà la definizione degli obblighi connessi con l'orario di insegnamento: cioè la partecipazione alla vita collegiale della scuola e l'impegno per l'aggiornamento. Se l'innovazione risulterà accolta con favore dagli interessa¬ ti, si potrà in prospettiva pensare all'istituzione di due r. oli per gli insegnanti: a tempo pieno e a tempo ridotto. Col ruolo del part time potrebbero entrare nell'insegnamenato anche persone impegnate, per loro attività primaria, nelle libere professioni e nel mondo della produzione e del terziario, contribuendo con la loro presenza a ridurre il distacco tra scuola e società. Non è facile formulare una stima sul numero dei docenti e degli amministrativi che hanno optato per il tempo parziale (in ogni caso il Decreto fissa il tetto non superabile del 20 per cento): forse 50 mila, su un totale di 1.200.000. Non di più, anche perché l'Ordinanza Galloni non è stata diffusa capillarmente e tempestivamente alle varie scuole. Poiché il Tesoro ha dato il suo consenso a quest'esperimento, è legittimo pensare che gli organi ministeriali prevedano una riduzione della spesa globale per la scuola, contando sul fatto che i docenti di ruolo, che si troverebbero senza allievi per la costante diminuzione degli effettivi delle leve scolastiche, potranno subentrare nel carico di orario lasciato libero dai colleghi a part time. Questa novità, con la mobilità concessa ai dipendenti statali (ma il decreto del Governo non è ancora stato convertito in legge dal Parlamento) e quindi anche ai professori in esubero, è da salutare con soddisfazione. Sul totale di circa 9000 domande presentate sono più di 5000 quelle dei docenti che chiedono d'essere trasferiti a altre amministrazioni. Questa mobilità contribuirà a modificare una situazione stagnante nella scuola, fonte di frustrazioni davanti al costante ridursi della popolazione scolastica, e a utilizzare meglio energie e capacità. Italo Lana

Persone citate: Galloni, Italo Lana