Feudo calabrese: azzardo e usura di M. Me.
Feudo calabrese: azzardo e usura Orbassano, posizione strategica? Feudo calabrese: azzardo e usura E' 'ndrangheta quella di Rivalta e Orbassano? Secondo gli abitanti della zona si tratta solo di delinquenza di piccolo cabotaggio. Ma la gente è prudente per paura o dice la verità? Di certo c'è che nella mappa che la questura avrebbe tracciato sulle zone d'influenza delle varie cosche, questa parte della cintura, con la frazione Pasta come quartier generale, occuperebbe un ruolo ben preciso. Sarebbe, cioè, il feudo delle famiglie calabresi della costa ionica, specializzate nell'industria del gioco d'azzardo e dei prestiti a usura. Un'economia dalle regole non meno feroci di quelle del traffico di droga, come dimostra la recente esecuzione di Pasquale Franzé, ucciso e bruciato in un'automobile a Tetti Neirotti. Secondo il sindaco psi di Orbassano, Giuseppe Martoccia, niente faceva sospettare che Franzé fosse nel grande giro: «Tant'è vero che la sua famiglia versa in condizioni economiche precarie: se ne occupa un assistente sociale» spiega Martoccia. E continua: «Mi pare che la fisionomia di questi nuovi gruppi criminali sia molto più sommersa di quella dei prede¬ cessori. Se davvero qui ci fosse una metastasi della mafia calabrese, questa potrebbe essere soltanto zona dì residenza: "lavorerebbero" altrove. Ma personalmente non credo a un fenomeno così organizzato». Qualcun altro fa notare, però, che al funerale di Pasquale Franzé sono spuntate decine di persone mai viste, venute qui apposta dalla Calabria. Troppe per un morto qualsiasi, abbastanza per uno eccellente. Un fatto che agli inquirenti locali non è passato inosservato. Per gli abitanti, ovviamente, contano gli effetti visibili. E poi un tipo di delinquenza vale l'altra. Quale che ne sia l'origine, il maggior problema di Orbassano rimane la droga. Infatti, forse a smentire la tesi che vorrebbe la delinquenza locale dedita solo a bische e usura, verso sera la piazza di Orbassano si popola di tossicodipendenti. Conferma il sindaco Martoccia: ((Arrivano qui sempre più numerosi, la gente è preoccupata. Ho chiesto molte volte alla forza pùbblica di rimandarli a casa col foglio di via, ma proprio non vengo ascoltato». [m. me.]
Persone citate: Giuseppe Martoccia, Martoccia, Pasta, Tetti Neirotti
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