Sfrutta i marocchini ma canta in chiesa di Alberto Gaino

Sfrutta i marocchini, ma canta in chiesa Un «parrocchiano modello» a Rivalta: come guadagnare oltre duecento milioni all'anno Sfrutta i marocchini, ma canta in chiesa Affitta una palazzina a Mirafiori Sud e un'intera scala a Tetti Francesi ad almeno 150 nordafricani Il «canone» 180 mila lire mensili per letto: il sindaco del paese ha sporto denuncia alla magistratura Buoni parrocchiani ma... La domenica i coniugi Bassino di Rivalta vanno regolarmente a messa. Il capofamiglia, Francesco, canta nel coro della chiesa, sembra ne sia addirittura il presidente. E il lunedì sera è a Torino con altrettanta regolarità, in via Monte Cengio 16 C, Mirafiori Sud, a riscuotere l'affitto settimanale dei nordafricani che vivono nella palazzina (11 alloggi e 2 soffitte), pagando 180 mila lire al letto ogni mese. La stessa quota richiesta agli inquilini, anch'essi marocchini, che abitano un'intera scala, al 10 di via Trieste, frazione Tetti Francesi di Rivalta. In tutto almeno 150, durante l'inverno si¬ curamente di più, con una rendita per la proprietà (sia del signor Bassino o della società Davide, che la stessa persona comunque amministra, dopo la cessione dei locali) oscillante almeno fra i 220 e i 300 milioni annui. «Li hanno sistemati anche nei garage e nelle cantine», accusa il sindaco Guglielmo Naldini, comunista, a capo di una giunta con la de. «Non sono più di una quarantina», protesta la signora Bassino sul cancello della villa di famiglia, in via Piave 11. «Sono 103 i nordafricani residenti in via Trieste», ribatte a distanza il primo cittadino che da oltre un anno ha presentato una denuncia alla magistratura per esercizio abusivo dell'attività di affittacamere. «Per avere l'autorizzazione basta fare una segnalazione alla polizia amministrativa — insiste il sindaco —. Dopo, però, si dovrebbero tenere in ordine i registri dei pensionanti e denunciare le entrate». Nei sette piani della scala di via Trieste il fiduciario è un nordafricano e la «residenza» è amministrata con più rigidità. In via Monte Cengio, invece, qualcuno sfugge ai controlli, dormendo sul pavimento. Forse per questo Bassino ha fatto chiudere una delle due porte d'ingresso? «Il lunedì viene, piazza il suo tavolino nel pianerottolo e fa la conta — testimoniano alcuni inquilini —: chi non ha da pagare in anticipo lascia il passaporto in garanzia». La palazzina è recente, ma va rapidamente in degrado. Al piano rialzato si dorme con le bacinelle accanto al letto: spiove dal soffitto. «Non c'è modo che riparino», lamentano gli affittuari che hanno firmato un contratto ma che pagano ben altra pigione. «Perché non vi rivolgete al pretore?» chiede un inquilino del palazzo accanto. «Abbiamo paura di ritrovarci in strada», risponde un giovane nordafricano. Al cancello della sua villa la signora Bassino ha in serbo un'altra protesta: «I giornali hanno già scritto... cose assurde e, mi scusi, su una questione privata. Perché non vi occupate di altre notizie, cose serie: io sono corista alla Rai. Lo sa che faranno fuori il coro di Torino? Scriva pure lei, cosa vuole che le dica, ma insomma non si vuole che si faccia del bene a questi immigrati? Finirà che la società prenderà provvedimenti». «I cattolici non c'entrano — conclude il sindaco —, ma a sentire il coro in chiesa non sono andato: per quel Bassino presidente». Alberto Gaino Una stanza della palazzina di via Monte Cengio. Nel riquadro Francesco Bassino

Persone citate: Bassino, Guglielmo Naldini, Tetti Francesi

Luoghi citati: Rivalta, Torino