Per risparmiatori

Non solo Bot Obbliga2ioni a cedole trimestrali per evitare il rinnovo continuo Non solo Bot Per risparmiatori Molti risparmiatori continuano a rinnovare i Bot di 3 mesi in 3 mesi, nonostante ciò comporti il pagamento di commissioni alla banca quattro volte all'anno. Altri addirittura vengono abbindolati a passare ai certificati di deposito trimestrali, malgrado il basso interesse netto che offrono. Dietro tali comportamenti vi sono motivazioni di per sé non prive di logica. C'è il timore di trovarsi invischiati nei titoli sbagliati nel caso di una forte risalita dei tassi. Rinnovando i Bot ogni 3 mesi questo rischio non si corre. Molti sono infatti giustamente consapevoli che il,pericolo di aumenti dei tassi è sempre in agguato. Ciò di cui invece pochi sono al corrente è che esistono, per giunta non da ieri, soluzioni molto migliori per difendersi egregiamente da tale pericolo. E' infatti normale che i prestiti obbligazionari con caratteristiche innovative, del Tesoro o di altre emittenti, magari vengono ampiamente commentati al momento dell'emissione, ma finiscono nel dimenticatoio e languono fino alla scadenza, persi fra quel migliaio di titoli che praticamente nessuno compra o vende, benché siano regolarmente quotati.. Fra i titoli obbligazionari diversi dai soliti Btp, Cct, Enel ecc. ce ne sono altri molto meno difficili. In particolare proprio quelli che costituiscono la più valida alternativa al continuo rinnovo dei Bot e cioè le obbligazioni a cedola trimestrale (e tasso variabile). Non sono certo moltissime le obbligazioni che pagano gl'interessi 4 volte all'anno. Ce n'è una dozzina in circolazione e almeno 4 sono regolarmente quotate 6 si trovano a comprare senza grandi difficoltà (vedi tabella). Come funzionano queste obbligazioni? Ciò che le caratterizza, ossia la periodicità trimestrale delle cedole. Quel che è interessante non è però tanto che gli interèssi vengano pagati ogni tre mesi, quanto piuttosto il fatto che ogni tre mesi viene rivisto e aggiornato il tasso d'interesse. Questo sì che è importante per chi teme di restare incastrato con cedole striminzite mentre tutti i tassi salgono. Si tratta di titoli dalla vita residua breve (un paio d'anni), grazie ai piani di ammortamento che prevedono rimborsi parziali scaglionati nel tempo e certi, cioè senza estrazioni. Gli aspetti positivi di questi titoli non finiscono però qui. Andando a vedere più da vicino cosa prevedono i regolamenti, si scopre che le loro cedole non sono affatto indicizzate ai Bot, come i Cct e (in parte) anche le Enel o le Iri a tasso variabile. Esse dipendono invece da due altri parametri finanziari. Il primo è la lira interbancaria, in pratica il tasso a cui le banche si prestano il denaro fra di loro. Il secondo (detto rendi obb) è il rendimento, al lordo delle imposte, di un paniere di obbligazioni già in circolazione. Ciò può suonare un po' complicato, ma un semplice ragionamento può mettere in luce l'aspetto positivo di questo tipo di indicizzazione. Supponiamo, infatti che si manifesti un netto peggioramento sul fronte dell'inflazione e che a ciò segua un'impennata dei tassi d'interesse. Ciò comporterebbe un crollo dei prezzi delle obbligazioni non indicizzate del genere di quelli cui si è assistito in seguito ai due shock petroliferi. Ma un crollo del valore di mercato dei titoli a tasso fisso implicherebbe, per un automatismo matematico non influenzabile in nessuna maniera, un forte aumento del loro rendimento effettivo a scadenza. E' un aumento del rendimento dei titoli già in circolazione che provocherebbe un aumento delle cedole delle obbligazioni di cui stiamo parlando. A questo punto però qualche lettore si domanderà: «Ma quanto rendono in soldoni queste obbligazioni?». Non trattandosi di emissioni a cedola fissa bisognerà tener sempre presente che la loro redditività salirà o scenderà in sintonia appunto con l'andamento dei tassi cui sono indicizzate. Comunque nell'attuale situazione del mercato finanziario, supponendo di comprarle'alla pari o pochissimo sopra, esse rendono intorno all'I 1,25% all'anno, al netto dalla ritenuta fiscale. Non è affatto poco per dei titoli con la duplice prerogativa di non essere legati alle emissioni del Tesoro e di garantire un adeguamento trimestrale del tasso delle cedole. Beppe Scienza PER INCASSARE GLI INTERESSI OGNI TRE MESI Taglio minimo Cedola Scadenza media Titblo invalore lorda delle nominate incorso obbllgazioni IM11987-92 4a 3,75 milioni 3,10% 1° luglio 1991 IM11987-92 5a 5 milioni 3,05% 1°aprile1991 Efibanca 1987-92 3a 6 milioni 3,10% 30 settembre 1991 Ef ibanca 1987-92 4a 6 milioni 3,10% 1° dicembre 1991 Nota: Per tutti i titoli le cedole sono soggette alia ritenuta fiscale normals del 12,5 per cento e il rimborso awerra alia pari.

Persone citate: Beppe Scienza