Record italiano per Di Napoli

Record italiano per Di Napoli Dal Golden Gala di Pescara le prime indicazioni per la Coppa Europa di atletica Record italiano per Di Napoli Nel più veloce 1500 dell'anno vinto da Bile PESCARA DAL NOSTRO INVIATO In una serata resa un po' moscia dalla scarsa partecipazione del pubblico (pochi spettatori sugli spalti di Pescara e quei pochi scarsamente partecipi alla fatica e all'impegno degli atleti), Genny Di Napoli ha ridato il sorrìso "al mezzofondo azzurro dopo le «bastonate» di Londra. Nel più veloce 1500 dell'anno (è stato ampiamente abbassato il limite stagionale) Di Napoli ha cancellato il record italiano di Stefano Mei, migliorandolo di un secondo e mezzo: 3'32"98 contro il 3'34"57 dello spezzino (che l'aveva stabilito il 7 settembre 1986 in quel di Rieti). L'azzurro è stato preceduto dal campione del mondo di Roma, il somalo Abdi Bile, e dal keniano Wilfred Kirochi. Entrambi gli atleti, come il nostro, hanno siglato il loro limite nazionale. La gara è stata ottimamente lanciata dal canadese Wuliams che ai 900 metri è stato rilevato dal britannico Morrell. Bile è rimasto sempre a ridosso dei primi, deciso a firmare una prestazione cronometrica di grande peso. E quando ha allungato, maestoso come sempre, negli ultimi 250 metri ha fatto il vuoto. Di Napoli, che era rimasto a metà del gruppo (godendo quindi di passaggi leggermente più lenti), è allora risalito. Secondo all'ingresso in rettilineo, è stato battuto dallo spunto del piccolo Kirochi e, comunque, ha raccolto, con molti preziosi punti per la sua classifica nel Grand Prix Mobil, quel primato che non cercava in modo particolare, ma per il quale era ampiamente maturo. Da tempo l'azzurro si ripeteva in prestazioni ad alto livello. Si trattava di trovare la gara giusta: e Gennaro, detto nel giro dell'atletica «Genny» (che è nato a Napoli il 5 marzo 1968 ma vive praticamente da sempre a Milano) non se l'è lasciata sfuggire sul terreno di Pescara. Tra l'altro, la serata si presentava ideale per mia riunione come questa con una temperatura di 23 gradi. Mei, appena detronizzato, si è preso una parziale rivincita a spese di Panetta nei successivi 5000. Lo spezzino, dopo una gara di attesa in cui era rimasto indietro (a guidare il gruppetto degli inseguitori del trio di testa formato da Maree, Panetta e Rousseau), ha sfoderato un efficacissimo ultimo giro, dimezzando il distacco dal vincitore Maree e contemporaneamente riprendendo Panetta per soffiargli il terzo posto. Il tempo di Mei non appare esaltante. Però in proiezione Coppa Europa, dove è presumibile una gara tattica, appare positivo vedere l'azzurro così bene in spinta nel passaggio conclusivo. In vista della Coppa a Gate- shead, naturalmente, c'erano anche1 altre gare di particolare interesse per il et azzurro Elio Locatelli, prima fra tutte quella dei 200: in pista i migliori specialisti continentali opposti al brasiliano Da Silva. Quest'ultimo ha confermato di essere il più forte del momento, mantenendo la propria imbattibilità, ma alle sue spalle Stefano Tuli ha colto un eccellente secondo posto. Il romano è apparso bene in spinta per 150 metri, un metro appena dietro a Da Silva. Poi la sua azione è diventata meno incisiva. Tilli comunque ha resistito bene al ritorno degli avversari. Così sono stati messi in fila i vari Regis, Queneherve, Christie ed è questo, senz'altro più del riscontro cronometrico, motivo di soddisfazione. Così come l'ottimo secondo posto di Luciano Zerbini nel disco, ancora una volta oltre i 63 metri. La sua regolarità dovrebbe valergli il posto in squadra a spese di Martino (ieri assente). Zerbini ha anche battuto gente assai più quotata di lui. Una notevole sorpresa è venuta dai 110 hs. Il britannico Colin Jackson, che recentemente aveva eguagliato il primato europeo (13" 11), ha compiuto un'ecatombe di barriere (ben sette) pagando così pesantemente con un anonimo quarto posto. Lontanissimo, davanti a lui, si è imposto lo statunitense Campbell. Piccola consolazione per Jackson l'aver comunque battuto il primatista mondiale Nehemiah (settimo in 13"83j. • Altra grande sconfitta della serata Stefka Kostadinova, solo quinta nell'alto (1,85): la primatista del mondo è in evidete crisi. Invece chi, tornando all'orticello di casa nostra, ha ottenuto un buon risultato è la diciannovenne velocista padovana Sonia Vigati, che sui 100 ha ottenuto la quarta prestazione italiana di sempre con 11"42. Infine le staffette. Male quella femminile, mediocre quella maschile che mancava però di Pavoni oltreché di Madonia, infortunato e irrecuperabile pe ora. Giorgio Barberìs