Nuove forze nel pool che scala la Bat di Mario Ciriello

Nuove forze nel pool che scala la Bat Di fronte all'offensiva di Goldsmith il gigante inglese del tabacco sembra ora disposto a trattare Nuove forze nel pool che scala la Bat Un ruolo (solo finanziario) anche per l'Ifint LONDRA. Nuove potenze finanziarie si sono unite alla scalata di sir James Goldsmith, Jacob Rothschild e Kerry Packer con obiettivo la conglomerata britannica Bat. L'offerta, annunciata la settimana passata, è di 13 miliardi di sterline, quasi 30 mila miliardi di lire, 21 miliardi 300 milioni di dollari, un record in Europa. Nel mondo è preceduta soltanto dai 24 miliardi 700 milioni di dollari pagati, in America, dal gruppo Kohlberg, Kravis, Robert per assicurarsi la Rjr Nabisco. Tra i nuovi scalatori vi è anche Tifi International, la partecipata internazionale della holding della famiglia Agnelli. La notizia è giunta dalla Hambros Bank, la banca che pilota l'operazione per sir James Goldsmith. Per il gruppo torinese, che non fa parte dei promotori dell'operazione, si tratta di un investimento finanziario temporaneo. Oltre all'Ifint, si sono fatti avanti il colosso inglese Gec (General Electric Company), la Banque Paribas, il gruppo fi¬ nanziario svizzero Pargesa, la Bankers Trust International e la Banque Rothschild, che è il braccio francese della famiglia Rothschild. La Hambros Bank ha informato che l'operazione si svolgerà attraverso l'acquisto da parte di tutti di partecipazioni azionarie nella Hoylake, il consorzio creato da sir Ja- mes Goldsmith, alle Bermuda, per conquistare la Bat. Non. si hanno notizie precise sulle dimensioni delle singole quote, ma non possono essere voluminose in quanto il capitale ancora disponibile per azioni nella Hoylake ammonta, pare, a non più di 200 milioni di sterline. Il resto è nelle mani dei tre protagonisti, Goldsmith, Rothschild Packer La city non ha dubbi: i nuovi investitori irrobustiscono la«credibilità» dell'intera operazione e ad essi potrebbero aggiungersene altri. Comunque, i sei azionisti hanno chiaramente indicato le loro condizioni. Vogliono che l'offerta della Hoylake ottenga tutte le necessarie approvazioni delle autorità inglesi e americane (la Bat ha enormi interessi negli Stati Uniti) e non sia soltanto la prima mossa in un lungo negoziato. In altre parole, i neo-scalatori non vogliono correre il rischio di dover finanziare un «bid» ancora più imponente, mirano soltanto a cogliere i frutti di un buon investimento. La Bat, sigla del nome British American Tobacco, è tuttora la massima superpotenza internazionale nella fabbricazione del tabacco: ma, con un rapido processo di diversificazione, ha esteso i suoi interessi a molti altri settori. Il 40 per cento del suo patrimonio è negli Stati Uniti (dove possiede grande empori, catene di negozi e società di assicurazioni), il 26 per cento in Gran Bretagna, il 19 per cento nel resto d'Europa, il 15 in altre parti del mondo. Sir James Goldsmith vuole dividere nettamente la Bat tabacco dalle altre attività che, in buona parte, verrebbero vendute. I titoli della Bat che, prima dell'annuncio la settimana passata, valevano 700 pence, ne valgono ora 870. La battaglia comincerà fra breve. Dalla direzione della Bat giungono adesso voci più concilianti. Patrick Sheehy, che della Bat è presidente, ha detto ieri: «La nostra reazione è sempre negativa, ma dobbiamo studiare tutte le molte, nuove possibilità». Un'ultima 'notizia. Comunque vadano le cose, vincerà la Hambros Bank. Se la scalata avrà successo, riceverà dalla Hoylake 30 milioni di sterline, se fallirà 5. Mario Ciriello 11,5 protagonisti, Goldsmith, Rothschild, Packer. CHE COSA E LA BAT 10,8 13,9 TABACCO VEND. DETTAGLIO SERV. FINANZ. CARTA inglesi enormiUniti) ema moto. In atori noFATT. '8

Luoghi citati: America, Europa, Gran Bretagna, Londra, Stati Uniti