Due anni dopo nasce la gemella di Marina Cassi

Due anni dopo, nasce la gemella Concepimento contemporaneo invitto, parti differiti: il secondo caso nel mondo Due anni dopo, nasce la gemella L'embrione fecondato in provetta e conservato al freddo Alessandra è venuta alla luce ieri a Torino: sta bene TORINO. Alle 8,40, nella sala parto immersa in un clima di commossa euforia, è nata Alessandra. Grandi occhi color co-. balto comune a tutti i neonati, capelli neri, la piccola è la prima gemella differita a vedere la luce nel nostro Paese; la seconda nel mondo. La sua sorellina, Manuela, ha oggi diciotto mesi, ma le due bimbe sono state concepite in vitro nel febbraio dell'^7. L'embrione di Alessandra è'stato conservato al freddo per un anno e mezzo prima di esseife reimpiantato nell'utero materno. Si parla di gemellante solo perché il concepimento (in vitnj) è avvenuto contestualmente; le due. piccole sono, ovviamente, diverse dal punto di vista somatico. La nascita della bambina è un ppòrtante traguardo scientifico, una vittoria dell'equipe dell'ospedale Sant'Anna che da oltre cinque anni si occupa di sterilità della coppia e che da due utilizza la crioconservazione per aumentare le possibilità di'diventare madre delle proprie pazienti. Alessandra, figlia di Elena Marchesini, di 39 anni e di Calogero Lo Sardo, operaio Fiat di 4(j anni, nata con il parto cesareo, pesa 3 chili e 230 grammi, sia bene e riposa nella culla ovviamente ignara del clima di commozione, ma anche di curosità che circonda sia lei che i Siioi genitori. La coppia, che per lunghi anni ha combattuto una tenace battaglia contro la sterilità, è inawicinabile; ha, infatti, ceduto l'esclusiva di foto e interviste a un settimanale e »ra medici e infermieri si prodigano a difenderne la privacy. Marito e moglie hanno desiderato intensamente la prima figlia, nata nel novembre dell'87, e non appena è stato possibile sono tornati al Sant'Anna a richiedere che anche gli altri embrioni, le vite sospese conservate nel freddo, fossero reintrodotti nell'utero materno nella speranza di poter avere un secondo bambino. Il 14 febbraio '87. i medici avevano prelevato con una laparoscopia gli oociti da fertilizzare con gli spermatozoi.pater- ni; cinque embrioni erano stati ritrasferiti nella madre e uno di questi si era impiantato dando luogo alla prima gravidanza. Altri 4 embrioni erano stati crioconservati, immessi, cioè, in una soluzione di azoto liquido a meno 197 gradi, e lì lasciati per un anno e mezzo. Nove mesi or sono, quando la madre decise di affrontare una nuova gravidanza, i quattro embrioni sono stati scongelati; due si erano deteriorati, ma altri due erano perfettamente in grado di essére trasferiti nell'utero. Uno ha ripreso la sua corsa verso la vita regalando ai genitori la nascita di Alessandra. • L'equipe Fivner (fecondazione in vitro ed embryo replacement), che opera nell'ambito della cattedra B di ostetricia e ginecologia diretta dal professor Ferraris e del servizio di anatomia patologica dell'ospe¬ dale Sant'Anna diretto dal professor Aimone, è composta da giovani medici che dal 1986 hanno intuito l'utilità della crioconservazione. In uno stage in Israele il patologo dottor Riccardo Arisio (che con il dottor Alessandro Di Gregorio dirige il Fiv-er) aveva appreso la tecnica del freddo, ma solo nel gennaio '87 l'Usi consentì il suo utilizzo per ritirare l'autorizzazione subito dopo e riconcederla, infine, in maggio. Nell'aprile di quest'anno però il comitato etico della Regione Piemonte aveva avanzalo riserve su questa procedura e solo alla fine di maggio il comitato di gestione dell Usi 9 (nelle cui competenze rientra anche il Sant'Anna) aveva consentito di procedere nel lavoro, sostenendo che spetta a una legge stabilire le modalità delle fecondazioni artificiali. Dopo questo lungo e trava- gliato iter è quindi comprensibile la soddisfazione dei dottori Di Gregorio e Arisio (con cui collaborano i dottori Seinera, Maccario, Lotano, Volpi, Spi1 nelli, Petrulli, Moriondo e Dezes) di fronte alla nascita di Alessandra. «Siamo molto felici soprattutto perché questo risultato arriva dopo mesi di altalenante incertezza. Tutti i nostri sforzi sono compiuti esclusivamente nell'interesse delle donne che si rivolgono a noi nella speranza di avere un'fi- ?;lio. Hanno diritto di poter utiizzàre tutte le possibilità che là scienza offre per realizzare il loro sogno». Lunghe sperimentazioni avevano dimostrato che nel caso siano reimmessi nell'utero materno tutti gli embrioni prodotti dall'incontro tra oociti e spermatozoi aumentano i rischi di aborti o gravidanze plurige¬ mellari quasi mai in grado giungere a termine. In alternativa l'equipe Fiv-er ha deciso di reimpiantare solo alcuni embrioni, surgelare gli altri per poterli trasferire nuovamente nel caso il primo transfert non abbia dato luogo a una gravidanza o nel caso la coppia desideri un secondo figlio. Gli embrioni vengono conservati attualmente per un tempo massimo di 18 mesi, ma si sta valutando la possibilità di spostare il limite ai due anni. Nel centro torinese l'embrione viene reimpiantato solo se entrambi i genitori ne fanno richiesta (si escludono, quindi, eventuali conflitti tra marito e moglie nel caso di separazione, così come l'utilizzo da parte di altre donne) e non può essere oggetto di sperimentazione scientifica. Marina Cassi La piccola Alessandra nata da un embrione congelato

Luoghi citati: Israele, Piemonte, Torino