La vittima

La vittima La vittima Per amore «re Brin» perse casa, farmacia e soldi Lo uccisero la notte fra il 12 e il 13 agosto. Martellate in testa. Il corpo senza vita lo buttarono a Monte Ciuto, in un burrone. Cesare era stato «il presidente», e a Cairo magari c'era ancora qualcuno che lo chiamava «re Brin». Il suo tempo, però, l'aveva già fatto. Molti soldi li aveva buttati via, per fare grande la squadra di calcio del paese e condurla fra i professionisti, o per correre dietro alle donne. Sua moglie, Enrica Colombo, dice di lui: «Era un farfallone. Però alla fine tornava sèmpre a casa. Il tipico maschio italiano». Gigliola Guerinoni, invece, ne disegna un ritratto diverso: «L'avevano lasciato tutti, a Cairo nessuno voleva più dargli una mano. Mi fece un poco pena, pensai che non era poi quel borioso che sembrava». Testa pelata, un po' grasso, i modi da grand'uomo: un padrone dalle braghe bianche, di quelli abituati a comandare. Farmacista, ricco e potente. In un anno, l'ultimo, s'innamora. Tutto precipita, vende la farmacia, perde soldi. La moglie intanto è andata a vivere a Rapallo. I due figli, Corrado e Paolo, sono andati via da casa, a stare per conto loro. Lui, invece, ha appena messo piede nella casa di Guerinoni, in via dei Portici, nel centro di Cairo Montenotte. Svende i suoi mobili. E' la Gigliola che s'incarica di piazzarglieli, presso amici e parenti. Non deve tirar su un gran guadagno, però. A Cesare Brin andava molto meglio ai tempi in cui aveva la farmacia, quando i baiocchi entravano a palate, ogni volta che faceva «drin» con la cassa; quando la Cairese spopolava sui campi di calcio, e la gente lo invocava dagli spalti. La notte in cui l'uccidono, Brin è un uomo in declino. Al processo, Gigliola tira fuori una storia di droga, dice che lui spacciava cocaina e che magari la sniffava pure. Non è vero, probabilmente, ma dà l'idea di com'era caduto in basso il re.

Persone citate: Brin, Cesare Brin, Enrica Colombo, Gigliola Guerinoni, Guerinoni

Luoghi citati: Cairo, Cairo Montenotte, Rapallo