Sparatorie contro i soldati cinesi

Sparatorie contro i soldati cinesi « » Sparatorie contro i soldati cinesi PECHINO. Non vi sono stati più raduni di protesta in Cina dopo la strage di dimostranti compiuta dall'esercito, ma a Pechino e altrove si ripetono con frequenza episodi di attacchi contro i militari. Abitanti di Pechino hanno ripetutamente aperto il fuoco contro i militari che pattugliavano le strade, come fanno regolarmente dalla repressione del 3-4 giugno. «Gente che ha perso i familiari può essere disperata e arrabbiata quanto basta per fare gesti inconsulti, come sparare ad un soldato. Troppe armi e munizioni sono state portate via dai camion militari durante le agitazioni», conferma un dirigente cinese. La stampa ufficiale tacce su questi episodi: si è limitata a denunciare che continuano alcune attività contro-rivoluzionarie e un portavoce del governo, Yuan Mu, ha ammesso che le armi sequestrate ai militari possono essere impiegate per nuovi disordini. Dai primi di giugno, varie decine di persone sono state giustiziate in Cina, ma secondo le autorità solo dodici erano collegate con le dimostrazioni. Gli arrestati sono poco più di 2060 persone, dice Pechino, smentita dagli ambienti diplomatici occidentali, secondo cui sarebbero oltre 5000 su scala nazionale e duemila nella sola Pechino. IAgi-Ap]

Persone citate: Yuan Mu

Luoghi citati: Cina, Pechino