Doppia accusa per Gigliola

Doppia accusa per Gigliola La parte civile ribadisce i dubbi sulla morte del secondo marito Doppia accusa per Gigliola «Brin ucciso perché conosceva un segreto» SAVONA. «Sono qui per rivalutare il ricordo di una persona, Cesare Brin, assassinato barbaramente, di cui in questo processo si è parlato troppo poco o soltanto per gettargli addosso manciate di fango». E' l'inizio dell'arringa, pacata nei toni ma dura nella sostanza, dell'avvocato Roberto Suffia, che tutela gli interessi della moglie della vittima, Enrica Colombo e dei figli Corrado e Paolo. L'obiettivo del legale sono Gigliola Guerinoni, Ettore Gerì, Raffaello Sacco e Mario Ciccare!::. Il penalista li definisce «personaggi assolutamente estranei ai normali parametri dell'etica comune», li ritiene «sicuri responsabili del delitto» e ne richiede la condanna. Toccherà alla Corte quantificare gli anni di carcere. Lui si limita a chiedere il risarcimento dei danni: almeno 540 milioni in tutto, di cui 120 a titolo di prov- visionale immediata. Enrica Colombo, la vedova di Cesare Brin ascolta il fluire delle parole del legale nascosta fra la folla che gremisce l'aula della Corte di assise senza emozioni apparenti. I figli hanno disertato l'udienza. Gigliola Guerinoni nasconde il disappunto per le accuse che le piovono addosso con sorrisi di sarcasmo. Assenti gli altri imputati, ad eccezione di Di Nardo. All'apertura dell'udienza un piccolo giallo: al presidente della Corte, Francesco Becchino, è giunta una lettera con fir¬ ma indecifrabile che indica testimoni che sarebbero in grado di fare piena luce su questo processo delle «mille verità». Sembra si tratti di nomi già comparsi nell'omicidio, insoluto, di Pierina Gallo, uccisa a Cairo con undici coltellate. Ha tutta l'apparenza di un tentativo di intorbidire ulteriormente le acque di questa vicenda e finisce fra le carte processuali fra il disinteresse generale. L'aw.ocato Suffia, oltre agli interesssi di carattere economico perseguiti dai presunti omicidi, alla gelosia di Ettore Gerì nei confronti dell'ex presidente della Cairese, proposti come moventi del delitto nell'ordinanza di rinvio a giudizio, ne aggiunge un altro: «Cesare Brin sapeva come e perchè era morto Pino Gustini, il secondo marito di Gigliola Guerinoni (per questa vicenda, la procura della repubblica ha chiesto due mandati di cattura per omicidio a carico della gallerista e di Ettore Gerì ndr). La riotte del delitto, ha minacciato di rivelare tutto ed è stato giocoforza chiudergli per sempre la bocca». Cesare Brin, secondo la parte, non era un uomo in miseria. Dopo avere venduto la farmacia per 700 milioni, gli restavano immobili per almeno mezzo miliardo e debiti per poco meno di 200 milioni. L'avvocato Suffia sostiene: «Gigliola Guerinoni, i cui rapporti plurimi con gli uomini erano sempre improntati ad un'utilità economica, voleva mettere le mani su quanto gli era rimasto. Si è resa conto che Brin non avrebbe mai soddisfatto le sue richieste perchè aveva scelto di ritornare in famiglia ed ha scelto la vendetta». Il legale ne illustra la messa in atto: «Gigliola convoca Gerì. Gli fa trovare Brin, seminudo, a letto quasi a dargli la prova di un rapporto sessuale appena consumato. E' il detonatore che fa esplodere la gelosia omicida di Gerì, che colpisce a morte il rivale. Poi, la convocazione dei complici e il macabro corteo a Monte Ciuto per cancellare le tracce del delitto». E i due uomini giunti a Cairo a bordo della Croma che avrebbero malmenato Brin per ottenere il pagamento di una partita di cocaina? Risponde l'avvocato Suffia: «Menzogne e non nuove, anche per un'altra vicenda giudiziaria in cui era stata coinvolta e condannata, Gigliola Guerinoni aveva inventato la fantomatica presenza di strani personaggi». Stamane il processo riprende con la requisitoria del sostituto procuratore Alberto Landolfi. C'è da aspettarsi che i personaggi di questa vicenda saranno tratteggiati a tinte ancora più fosche. Bruno Balbo Gigliola Guerinoni durante l'udienza al processo che la vede accusata dell'omicidio di Cesare Brin

Luoghi citati: Cairo, Savona