Ministeri «bocciati»

Ministeri «bocciati» Dure accuse della Corte dei conti sul bilancio dello Stato Ministeri «bocciati» «Occorrono interventi strutturali per combàttere l'evasione fiscale» Perché i Beni Culturali non hanno speso 2100 miliardi? ROMA. Nella relazione di duemila pagine sull'ultimo bilancio dello Stato inviata ieri al Parlamento, la Córte dei Conti ha bocciato l'attività gestionale di tutti i ministeri. Nel mirino della Corte è innanzitutto il ministero delle Finanze, nonostante che nell'88 si sia registrato il boom delle entrate tributarie con 265 mila miliardi, per la maggior parte grazie ad appena sei imposte (Irpef, Irpeg, Ilor, Iva, olii minerali e imposta sostitutiva). La Corte ha ritenuto che occorrano interventi strutturali per combattere il fenomeno dell'evasione fiscale perché altrimenti sul fronte delle entrate è difficile ottenere di più. Del tutto carente è stata giudicata l'attività degli uffici delle imposte dirette: appena 225 mila controlli su 25 milioni di denunce dei redditi, neppure l'uno per cento. Lo scorso anno sono stati comunque notificati accertaménti fiscali per 3645 miliardi (nell'88 per cento dei casi le denunce dei contribuenti sono risultate infedeli). Nel campo dell'Iva sono stati effettuati 150 mila controlli, e la metà di questi ha evidenziato redditi non tassati. Per di più è mancato qualsiasi coordinamento tra le varie amministrazioni che operano ancora come tanti compartimenti-stagni. Disastrosa è anche la situazione del contenzioso tributa¬ rio: sono tuttora pendenti 2 milioni 600 mila ricorsi, di cui 1'85 per cento davanti alle commissioni di primo grado. Un forte incremento si è registrato alla Commissione Centrale che ha sede a Roma (giudice tributario di 3° grado) dove si è passati nel giro di due anni dai 90 mila ricorsi dell'86 ai 160 mila dell'88 (+ 77%). La Corte ha, poi, ritenuto assurdo che il contenzioso tributario sia articolato addirittura in quattro gradi di giudizio (le decisioni della Centrale possono essere infatti impugnate in Cassazione). Il fisco deve quindi attendere in media almeno dieci anni prima di veder conclusa la vertenza. La Corte dei Conti ha, poi, definito «inquietante» lo stato del catasto dove sono da censire 8 milioni di fabbricati e altrettante volture, in sospeso, ma devono essere anche aggiornati i dati ormai superati, relativi a 28 milioni di unità immobiliari già accatastate 50 anni fa. I Beni Culturali sono considerati dalla Corte dei Conti un ministero «burocratico» perché non sono stati spesi i 2100 miliardi stanziati per la conservazione, valorizzazione e uso del patrimonio storico-artistico. Metà dell'ingente somma non utilizzata doveva servire per i restauri, gli adeguamenti strutturali e funzionali, la protezione dei beni e le opere a carico dello Stato. Il ministero ha co- munque operato soprattutto sul fronte dei «giacimenti culturali», cioè sui progetti finalizzati e di durata temporale stabilita, con la finalità prioritaria dell'occupazióne giovanile. Per la salvaguardia di Venezia si è speso poco «anche perché esiste un notevole intrecciarsi di competenze oltre che di procedure estremamente lente»: solo 190 miliardi, appena il 18% degli oltre 1000 miliardi stanziati dall'84 all'88. L'istituzione del ministero dell'Ambiente ha comunque consentito una maggiore sensibilizzazione ai problemi connessi all'uso del territorio e delle risorse naturali, che ha comportato il recepimento di numerose direttive Cee, tra le quali la cosiddetta «direttiva Seveso». Il ministero ha dovuto affrontare, tra l'altro, l'emergenza dell'atrazina, il problema dello smaltimento dei rifiuti sondi urbani e di quelli tossici, il piano di risanamento della Val Bormida, l'incidente alla Farmoplant di Massa. Per la Corte dei Conti è infine necessaria anche la riforma del ministero dei Lavori Pubblici per metterlo al passo dei nuovi compiti connessi alla legge sulla difesa del suolo. E' stata, tuttavia, giudicata positivamente la riforma dell'Albo nazionale dei costruttori. Pierluigi Franz IMPOSTA SOSTITUTIVA IRPEF 35,5% [+17,7] LE ENTRATE DELLO STATO NEL 1988 FRA PARENTESI LA DIFFERENZA RISPETTO ALL'87 (pandlanl-LA STAMPA)

Persone citate: Pierluigi Franz

Luoghi citati: Roma, Seveso, Venezia