Senna non è più un campione? di Cristiano Chiavegato

Senna non è più un campione? FORMULA 1 Nella sfida McLaren-Ferrari si inserisce un fattore nuovo legato al pilota più veloce del mondiale Senna non è più un campione? // brasiliano sbaglia ed è subito messo sotto accusa SILVERSTONE DAL NOSTRO INVIATO Domenica, uscendo dal circuito quando già calavano le prime ombre della sera, abbiamo visto un ragazzino che stava mettendo in modo ordinato dei sassolini sull'astato della pista. Un'opera curiosamente meticolosa, che un adulto guardava sorridendo. Due passi e siamo andati a leggere. C'era scritto, letteralmente, in inglese: «Dov'eri, maledetto Alboreto?». Il ragazzo era rabbuiato e non ha pronunciato una sola parola. In compenso il suo accompagnatore, senza sapere che eravamo italiani, ci ha dato una spiegazione: «E' un tifoso del pilota milanese. Era venuto da lontano per vederlo. Che delusione per lui». Un episodio da libro Cuore, magari piccolo ma che ispira una considerazione: questi piloti di Formula 1 sanno davvero suscitare a volte sentimenti profondi, che superano la semplice simpatia o l'ammirazione per sconfinare nel fanatismo. E nello stesso tempo la passione sviscerata per questi personaggi dello sport moderno ha uh secondo aspetto nascosto, un rapporto di odio-amore. C'è chi perdona tutto e chi invece si sente subito tradito. Questo per dire che ad Ayrton Senna, il mitico, inimitabile, detentore del titolo, è bastato domenica commettere un errore nel Gran Premio di Gran Bretagna per scatenargli contro una campagna denigratoria. In un solo giorno il brasiliano, re delle pole position, il più veloce di tutti, è passato dall'altare alla polvere. «E' l'inizio della parabola del campione» ha detto qualcuno, para¬ frasando una celebre frase di Enzo Ferrari. «E' un bluff» hanno ribadito altri. Al nummo si è sentito che «Senna è stanco, non sopporta la pressione cui adesso è sottoposto». In effetti il pilota della McLaren (a parte tre bellissime vittorie...) ha avuto delle battute d'arresto impreviste dall'inizio dell'anno. Cinque ritiri su otto corse, di cui gli ultimi due (cambio rotto al secondo via in Francia e l'uscita di pista a Silverstone, sempre per colpa del cambio) in odore di sospetto. Ci si chiede: è stata proprio la vettura a cedere o Ayrton ha sbagliato? L'ansia di fare il vuoto alle spalle, di dimostrare che fra lui e gli altri c'è una differenza abissale sta tradendo il corridore sudamericano? Certo l'uomo è molto nervoso, si sta chiedendo quale sia la maledizione che lo perseguita da quattro gare. Ma da qui a dire che è già in fase calante, che è diventato improvvisamente un bidone, sembra proprio esagerato. Restano da disputare otto prove del mondiale e Senna non potrà più scartare nulla. Ogni ritiro gli costerà un punteggio in meno (il massimo è di 11) da calcolare in classifica. E Alain Prost, che ha ribadito la speranza di un aiuto della Ferrari nelle prossime gare, comincia a sorrìdere. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Alain Prost, Alboreto, Ayrton Senna, Enzo Ferrari, Senna

Luoghi citati: Gran Bretagna, Silverstone