No a modifiche dello Statuto di Fra. Bui.

No a modifiche dello Statuto PICCOLA INDUSTRIA No a modifiche dello Statuto ROMA. Per la Confapi, la confederazione che raggruppa le piccole e medie industrie, lo Statuto dei lavoratori non si tocca. Lo hanno ripetuto in sostanza l'altro giorno i vertici dell'associazione imprenditoriale nel corso della «giunta di presidenza», lasciando intendere che «sono prónti allo scontro politico». Non si tratta ovviamente di un improvviso amore per una norma contestata più volte dalla categoria, quanto il timore che venga esteso alle aziende con meno di 16 dipendenti. Spiega Pier Enrico Martin, vicepresidente Confapi e responsabile dei rapporti sindacali: «Vogliamo arrivare al '93 con regole del gioco chiare e uguali per tutti, chiediamo pariteticità a livello europeo sui problemi dell'occupazione, della mobilità di manodopera e sulla riqualificazione professionale». «E' innegabile — aggiunge il presidente dell'A¬ pi torinese, Cardella — che la piccola impresa ha svolto un ruolo fondamentale sul piano dell'occupazione e nel sostegno all'export. Prima quindi di creare nuovi vincoli, riteniamo utile fare un'analisi a tutto campo su ciò che sta succedente nella legislazione sindacale e del lavoro negli altri paesi Cee, dalla Francia all'Inghilterra alla Germania, che dalle prime informazioni che abbiamo, e in questi giorni le stiamo verificando, godono di ben altra flessibilità. Per questo abbiamo chiesto un tavolo permanente di confronto, a settembre, con i sindacati». Anche la confederazione delle piccole imprese scende così in campo alla vigilia di una stagione di grande importanza per la sorte del negoziato tra aziende e sindacati sulla contrattazione. «Solo in questo modo -sostengono alla Confapi- si possono trovare spazi per i contratti di categoria» [fra. bui.]

Persone citate: Cardella, Pier Enrico Martin

Luoghi citati: Francia, Germania, Inghilterra, Roma