«Strage fratricida tra i mujaheddin» di E. St.

«Strage fratricida tra i mujaheddin» AFGHANISTAN Giornale Usa: l'integralista Hekmatyar ha ucciso in un agguato 28 esponenti moderati «Strage fratricida tra i mujaheddin» Catturati, nonostante il lasciapassare, sono stati giustiziati WASHINGTON NOSTRO SERVIZIO La notizia di un grave conflitto interno alla guerriglia afghana si è abbattuta ieri sul governo di Washington, proprio nel momento in cui si sta decidendo l'invio di nuove armi ai mujaheddin e si sta preparando un incontro con i sovietici, il primo dopo il ritiro delle loro truppe a febbraio. La notizia, diffusa dal «Washington Times», un giornale noto per i suoi stretti legami con l'amministrazione, riferisce di un eccidio di leader guerriglieri del partito JamiatI-Islami, guidato da Ahmed Shah Massoud, ad opera delle forze del partito Hezb-I-Islami, il cui leader è Gulbuddin Hekmatyar. I morti sono 28, e sono in gran parte elementi di spicco del movimento di Massoud. Uno, Mullah Woodud, era il comandante di tutta la regione di Fakhar, ed è diventato noto nel mondo per avere prima lungamente assediato e poi catturato, nel 1987, una guarnigione governativa, davanti alle cineprese di alcuni operatori inglesi che poi ne hanno fatto un famoso documentario. L'altro, noto come «il dottor Hussein», era da sempre uno dei più stretti collaboratori del leader Massoud. La sua vicenda personale lo aveva spesso fatto paragonare a Ernesto Guevara, in quanto aveva cominciato come medico della guerriglia, ma poi il suo ruolo era andato sviluppandosi nel campo strettamente militare. Un altro leader ucciso era noto come «il colonnello Yaqub», ed aveva recentemente ricevuto l'incarico da Massoud di organizzare alcuni gruppi combattenti come reparti di un esercito regolare, per preparare la presa del potere in vista della caduta di Najibullah. In base alla ricostruzione fat¬ ta, l'eccidio è avvenuto una settimana fa, mentre le vittime stavano tornando da una riunione convocata da Massoud. Per tornare nelle rispettive zone, dovevano attraversare una regione controllata dal gruppo di Hekmatyar, e per questo era stato raggiunto un accordo affinché potessero passare incolumi. Nel firmare quell'accordo, aveva detto Massoud a uno dei suoi numerosi fratelli, che poi lo ha riferito, «abbiamo recitato insieme il Corano». Ma Hekmatyar quell'accordo non lo ha rispettato. Mentre il convoglio di dieci veicoli stava passando nella zona da lui controllata, i suoi uomini, agli ordini del comandante locale Sayed Jamal, lo hanno attaccato. Un veicolo, con a bordo Mullah Woodud e quattro suoi luogotenenti, è stato centrato da un missile e gli occupanti sono morti subito. Gli altri sono stati catturati e portati in un villag¬ gio vicino, in attesa di ordini. E questi sono stati di ucciderli tutti il giorno dopo. Il presidente del partito Jamiat, Burhanuddin Rabbani, che si trovava in Iran, è immediatamente tornato a Peshawar. dove ha sede il governo provvisorio della guerriglia afghana di cui lui fa parte come ministro per la ricostruzione. In quell'ambito è previsto che avvenga il suo confronto con Hekmatyar, che nello stesso governo è ministro degli Esteri. Massoud, a quanto pare, si trova in una zona lontana, vicino al confine con l'Urss, ed è momentaneamente irraggiungibile, ma due suoi fratelli presenti a Peshawar hanno già discusso la cosa con l'inviato speciale americano, Peter Tomsen, facendogli presente il carattere «devastante» di questa tragedia. Tomsen ha «deplorato» l'accaduto, e cosi ha fatto il Dipartimento di Stato. [e. st.]

Luoghi citati: Afghanistan, Iran, Urss, Washington