«Non possiamo buttare le reti in piscina»

«Non possiamo buttare le reti in piscina» Emergenza alghe: albergatori e Regione Romagna chiedono sovvenzioni per il turismo, i pescatori insorgono «Non possiamo buttare le reti in piscina» «Tutti si preoccupano solo dei bagnanti mentre noi rischiamo la rovina» RIMINI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Stato di calamità». Con questa richiesta le organizzazioni degli albergatori della Riviera veneta, romagnola e marchigiana, colpita dall'emergenza alghe, hanno incontato ieri pomeriggio a Roma il ministro del Turismo, Franco Carrara. Oggi toccherà agli amministratori delle Regioni adriatiche approdare a Roma per l'incontro col governo. E' mobilitazione generale sul versante privato e pubblico per far fronte al tappeto d'alghe che mette in crisi l'industria delle vacanze e della pesca. Anche ieri la poltiglia biancastra non ha dato tregua. E' sempre li a ridosso della riva, a rendere del tutto impraticabile la fascia di balneazione. E, infatti, nessuno si tuffa, nessuno si spinge in acqua neppure per bagnarsi i piedi. Gli albergatori delle tre Re¬ gioni sono partiti per Roma con un documento unitario nel quale avvertono che non verseranno ai Comuni l'imposta sulle attività produttive, ma la destineranno ad uno speciale conto corrente per la salvezza del mare. Di più. Gli albergatori chiedono anche la sospensione per due anni del pagamento dell'Ilor e dell'Irpef, rivendicano la nomina di un alto commissario che gestisca tutti gli interventi per il risanamento del Po e dell'Adriatico, esigono l'immediato impiego dei 1300 miliardi appena varati per salvare il mare, sollecitano l'attuazione di un piano straordinario di promozione della Riviera in vista dell'estate '90. La Regione Emilia-Romagna ha messo a punto ieri sera la piattaforma da presentare oggi al governo, divisa in due capitoli. Il primo riguarda l'emergenza Adriatico, la seconda l'allarme turismo. Obiettivo gene¬ rale dell'Emilia-Romagna è fare di entrambe una vicenda nazionale. «Il governo deve rendersi conto che l'industria delle vacanze della Riviera, già approdata a maturità piena, esige un grande sforzo finanziario per avviare un processo di ristrutturazione simile a quello che a suo tempo ha coinvolto il settore industriale». Di qui la richiesta di sostegni alle imprese attraverso linee di credito privilegiato, manovra fiscale e fondi specifici. Fa parte della piattaforma regionale anche il capitolo del pronto intervengo antialghe che le amministrazioni della costa, talvolta nella logica del più totale spontaneismo, stanno sperimentando con barriere, reti, muri d'aria, macchine che succhiano la poltiglia. A Ravenna enti locali e operatori economici hanno richiesto ieri che lo stesso reggimento di artiglieria missili di stanza nella città in¬ tervenga con i propri mezzi per ripulire la spiaggia dai depositi schiumosi del mare. Infine, la Regione Emilia-Romagna chiederà al governo di predisporre risorse finanziarie anche per consentire agli operatori turistici e ai Comuni di realizzare numerose piscine entro la primavera del prossimo anno. Ma le richieste della Regione non piacciono ai pescatori. Ieri quelli di Rimini non sono usciti in mare ma sono sfilati in corteo. «Le nostre barche non possono prendere il largo. La poltiglia fa bruciare i motori, le reti non catturano che alghe. E pesce che riusciamo a portare ai mercati non viene venduto perché la gente ritiene che sia meglio non mangiarlo. Noi non chiediamo che tutti si occupino di noi al pari del turismo, ma chiediamo di non lasciarci soli. Dovremo andare a pescare nelle piscine?». Anche loro chiedoi no lo stato di calamità e provvi¬ denze, rivendicano l'anticipo del fermo biologico della pesca che dovrebbe scattare il 15 agosto. Intanto, sulla Riviera, si profilano le prime polemiche politiche sulla strategia generale della Regione. Stamane ad un vertice a Roma sull'emergenza Adriatico, i parlamentari e ì pubblici amministratori socialisti della Riviera chiederanno che «non si punti ad irpinizzare la costa». «E' giusto — dice il sindaco di Rimini Massimo Conti — che Roma compia uno sforzo straordinario di sostegno per la Riviera, ma è altrettanto giusto, che questo sostégno sia finalizzato a precisi progetti imprenditoriali d'investimento. Attenzione a non spargere soldi a pioggia in nome della calamità. La crisi del turismo c'era anche prima delle alghe». Silvano Cardellini

Persone citate: Franco Carrara, Massimo Conti, Silvano Cardellini