La città sotto choc peggio dei barbari di F. Gii.

La città sotto choc: peggio dei barbari La città sotto choc: peggio dei barbari Ma De Michelis parla di un «esperimento per Expo2000» VENEZIA DAL NOSTRO INVIATO Un'equipe della tv di Berlusconi ha girato un lungo film a Venezia, prima, durante e dopo la notte del Redentore. Telecamere fra migliaia di ragazzi male accampati (non per colpa loro), stravaccati, arrampicati su monumenti e impalcature. Dovrebbe esserci anche qualche sequenza osé, di riti non proprio edificanti in onore della dea siringa, alla luce del sole. Analoga iniziativa, ma fotografica, è stata presa dal Comitato per la difesa di Venezia. Sabato scorso sono stati sguinzagliati per la città una dozzina di «paparazzi volontari»; dicono che sia stata raccolta una documentazione impressionante. «Ne faremo una grande mostra per i veneziani», assicura l'avvocato Augusto Salvadori, già assessore per il Turismo e oggi consigliere comunale d'opposizione. «Nessuno potrà negare l'evidenza, i responsabili che hanno autorizzato l'immane sconcio saranno inchio¬ dati...». Ma i veneziani non sono di memoria corta? Non si accontentano di blaterare per qualche ora o per qualche giorno, passando poi nel dimenticatoio anche le più feroci polemiche? Questa volta no, giurano quelli del Comitato. «Questa volta batteremo il ferro senza tregua per tenerlo caldo fino a marzo, quando ci saranno nuove elezioni amministrative». Guerra di parole sulla Laguna: tantissime ne sono state dette e scritte sui Pink Floyd e sui loro fans, oltre che sugli amministratori che hanno voluto il concerto sovrapposto alla festa del Redentore, in passato già affollatissima senza il rock. C'è chi sta raccogliendo queste «frasi famose» per farne una piccola antologia. Il pittore Emilio Vedova: «Di fronte a catastrofi simili, dentro alla mancanza di respiro che questo "horror vacui" mi provoca, proprio per l'estremo di miseria in cui sento che siamo arrivati, dovrà purè venire una svolta!». li senatore Bruno Visentini: «£' stata una vergogna. E quel che è peggio sono venute a galla troppe facce di tolla». L'antiquario Piero Scarpa: «Spaventa la prepotenza, la stoltezza, l'irresponsabilità di chi ha scippato i veneziani di una festa tra le più nobili e sacre della loro storia». Il poeta Sandro Mattiazzi: «Perché non sono andati a proporre il concerto dei Pink Floyd a Siena, in piazza, il giorno del Palio? Perché sapevano che i senesi, soltanto a sentirla una proposta del genere, gli avrebbero fatto un c... così». Il senatore Mario Rigo: «Cosa devo dire? Ripeto: è stata una follia pura. Mi vergogno un po' che dei compagni socialisti l'abbiano avallata». L'assessore verde Stefano Boato: «Alla luce di tutte le considerazioni critiche fin qui svolte la giunta dovrà opporsi a qualsiasi altra iniziativa analoga, e impegnarsi a respingere la proposta di candidare Venezia quale sede per l'Expo 2000». L'architetto Giuseppe Rosa Salva, già presidente e ora consigliere di Italia 'Nostra: «De Michelis ha dichiarato che quello dei Pink Floyd era un esperimento da fare, io gli rispondo che è uno sciagurato, non un uomo ma una minaccia vivente, un uragano che fa danni, peggio di un'alluvione. E che stia zitto se può, altro che Expo 2000, quando in questa città non si riesce nemmeno a far fare la più elementare delle manutenzioni». La signora Lalla Trupia, segretario regionale del pei per il Veneto: «Fare il concerto a cavallo del Redentore è stato un grave errore, una leggerezza». La signora Andreina Zitelli, responsabile per i repubblicani del settore ambiente: «La minoranza repubblicana non era d'accordo e tantomeno giustifica oggi gli atteggiamenti di chi cerca di far finta di niente». Il filosofo Massimo Cacciari: «Sì, l'ho detto in tv: organizzerei una partita di calcio dei mondiali in piazza San Marco. Non si è capito che era una battuta provocatoria? Dite che qualcuno ci abbia addirittura creduto?». La soprintendente Margherita Asso, stravolta dai decibel: «Non ho dichiarazioni. Cos'è questa storia di rivolgermi la parola per strada? Se volete parlare con me, chiedete un appuntamento alla mia segretaria». L'assessore al Turismo Mimmo Greco: «Mi chiedete se mi dimetterò. Ma vi ricordate che io ho sempre votato contro i Pink Floyd la notte del Redentore? E allora prima andate a chiederlo ad altri se si dimetteranno». Ugo Bergamo, consigliere comunale democristiano: «Ringraziamo i Pink per la loro musica, ma soprattutto per aver smascherato il vero volto di questa giunta». Aurelio Cerotto, gondoliere: «Mi gò ciapà qualche biglieto da cento la note del Redentor. Ma se xe vero che qualche politico gà ciapà miliardi, digo che come al solito non ghe xe giustissia». Cioè: Io ho preso qualche biglietto da centomila la notte del Redentore. Ma se è vero che qualche politico ha preso miliardi, dico che come al solito non c'è giustizia, [f. gii.]

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