Un evasore «pentito» paga con assegno di R. Cri.
Un evasore «pentito» paga con assegno Brescia, due milioni (ma senza firma) Un evasore «pentito» paga con assegno BRESCIA. Si è «pentito» di non aver fatto il proprio dovere di contribuente e di aver evaso il fisco. A suo tempo non aveva versato né Irpef né Ilor e il rimorso forse lo ha accompagnato fino a quando non si è deciso. Così ha spedito con una raccomandata all'ufficio delle imposte dirette uh assegno circolare di due milioni e 350 mila lire per le imposte nonpagate. Insieme all'assegno c'era una lettera: «Scusate se taccio il mio nome, mi capirete. Voglio essere in pace con la cosciènza, ma non vorrei poi vedermi arrivare multe o penalità varie». Il plico con il denaro è stato imbucato a Brescia il 5 luglio. Solo l'altro ieri però è arrivato sul tavolo del direttore dell'ufficio cittadino delle imposte, Ezio Cesaroni. Quando il funzionario l'ha aperto non credeva ai suoi occhi. Subito ha pensato allo scherzo di qualche collega, ma poi si è accorto che l'assegno era vero e ha trovato la lettera. Poche righe scritte a mano, con un linguaggio quasi burocratico: «Rimetto a codesto ufficio 1' unito assegno circolare a titolo di Irpef, Ilor e relativi interessi, riferiti a reddito conseguito nei 1988, ma non dichiarato nella dichiarazione unica del 1989». Infine, per concludere le formalità, l'evasore «pentito» ha scritto nome e cognome, Mario Rossi/via Lamarmora 210, Brescia, premurandosi però di precisare che erano falsi: «Mi scuso per aver usato per ovvi motivi uh nome ed un indirizzo non veritieri è porgo distinti saluti». Firmato: una piccola croce. Un veloce controllo del direttore dell'ufficio delle imposte confermava: Mario Rossi in via Lamarmora non esisteva.- Ma l'assegno era vero, eccome. E il suo importo ha preso la strada della tesoreria, alla quale subito dopo è stato versato: [r. cri.]
Persone citate: Ezio Cesaroni, Mario Rossi
Luoghi citati: Brescia
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