Mutua agli immigrati di F. Gr.

Mutua agli immigrati In Emilia una serie di iniziative per i giovani stranieri Mutua agli immigrati Assistenza sanitaria gratuita a chi si iscriverà al collocamento Varati anche corsi di formazione professionale a spese, di Regione e Cee ROMA. «In troppe regioni l'arrivo dei clandestini dall'Africa sta generando squilibri e razzismi striscianti. Non voghamo che succeda niente del genere anche da noi». Tre aggressive amministratrici bolognesi presentano le iniziative pro-immigrati che la giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha messo in cantiere: censimento, case, scuole, assistenza sanitaria, liste di collocamento, formazione professionale. Le tre sono tutte comuniste (l'amministrazione è un monocolore «rosso») e non mancano di criticare l'inerzia del governo: «Non è stata data attuazione alla legge 943 che doveva regolarizzare i clandestini». Dice l'assessore ai Servizi sociali Elsa Signorino: «Per venire incontro a 4000 stranieri extra-comunitari, regolarizzati e iscritti negli uffici di collocamento, abbiamo emanato una direttiva alle Usi per dare loro l'assistenza sanitaria gratuita: per colpa di una circolare restrittiva del ministero pagavano un contributo di 750 mila li¬ re». E Alessandra Zagatti, assessore per il Lavoro e la Formazione professionale: «Abbiamo avviato una dozzina di corsi di formazione per professioni che non siano la semplice manovalanza. D'altra parte è ormai assodato che una metà circa dei giovani africani che arrivano in Emilia-Romagna ha titoli di studio medio-alti». I corsi di formazione della Regione (per parquettista, metalmeccanico, operatore di macchine agricole) riservano 210 posti agli stranieri: una settantina adulti e il resto giovani sotto i venticinque anni. L'intera organizzazione — per italiani e stranieri — costerà 1 miliardo e mezzo, metà a carico della Regione e metà del Fondo sociale europeo. Spiega la Zagatti: «E' un primo esperimento, vogliamo verificare l'interesse dei giovani immigrati. Abbiamo anche pensato di accompagnare la formazione all'insegnamento linguistico. Sono posti di lavoro sicuri, programmati con le impre¬ se». La Regione non intende smentire la sua tradizione di ospitalità e attenzione ai problemi sociali: in ogni sua iniziativa sociale è riservata un'attenzione particolare agli immigrati. Questi infatti si riversano in massa verso le fabbriche della Pianura Padana e verso l'industria turistica: i marocchini e gli egiziani tra Parma, Reggio e Modena; i senegalesi a Ferrara, Ravenna, Forlì e Rimini. Secondo l'ultimo censimento sarebbero diecimila, una cifra approssimata per difetto. Gli amministratori cercano di controllare il fenomeno. A partire dal 1986 la Regione ha finanziato la costituzione dei cosiddetti Centri di prima accoglienza; l'anno scorso, ha speso 140 milioni per i centri di Rimini, Riccione e Ravenna. Conclude Marta Morotti, presidente della Consulta Emigrazione: «La gestione dei centn coinvolge i volontari e i sindacati: un esempio di solidarietà e di attenzione al cambiamento nella nostra società». [f. gr.]

Persone citate: Alessandra Zagatti, Elsa Signorino, Marta Morotti, Zagatti