L'estate dei killer; 6 morti in 2 giorni di A. T.

L'estate dei killer: 6 morti in 2 giorni Anche un ragazzo di diciassette anni tra le vittime della guerra di mafia in Sicilia L'estate dei killer: 6 morti in 2 giorni Un capoclan ha preso il caffé coni sicari: poi è stato ucciso PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'«estate di sangue» annunciata in Sicilia è già cominciata. Negli ultimi due giorni ci sono stati sei omicidi di mafia; tre delitti sono accaduti nella Valle del Belice. Calogero Loria, ventisei anni, e Paolo Vinci, diciassette, sono stati uccisi invece a due chilometri da Camporeale mentre caricavano su un camion la legna che avevano raccolto in un bòsco. E' stato ferito ma è sfuggito ai killer Filippo Loria, trentacinque anni, cugino di Calogero; per i carabinieri il vero bersaglio era lui. Tre anni fa era stato arrestato per associazione mafiosa per il racket dei pascoli, ma era stato prosciolto è scarcerato undici mesi dòpo. L'altro giorno il boss è riuscito a mettersi in salvo nel casolare di alcuni amici, dove aveva lasciato il figlio di cinque anni. Per gli altri due non c'è stato scampo. Paolo Vinci lavorava soltanto da sei giorni con i cugini Loria. E' stato massacrato dai panettoni di lupara: una raffica alle spalle: Vista l'automobile con i killer, Calogero Loria aveva cominciato a correre nel tentativo di mettersi in salvo, ma è stato inseguito, raggiunto, ferito. Poi lo hanno finito con un colpo a una tempia. Il corpo di Vinci l'hanno trovato subito. Ma Loria era fuggito lontano, l'oscurità ha fatto sospendere le ricerche. Il cadavere è stato rinvenuto soltanto ieri mattina, massacrato dai proiettili. L'auto dei sicari è stata trovata incendiata. Un rapido accertamento ha consentito di stabilire che la vettura era stata rubata il mese scorso a Palermo. Gli assassini erano tre: hanno sparato con un fucile calibro 12 caricato a lupara e con due pistole calibro 38. A Partanna è stato assassinato il boss Stefano Accardo, di cinquantotto anni. Era sfuggito a due attentati, non al terzo. Accardo ha preso il caffè al bar con gli assassini, nel bar lungo la via principale deLpaese, ricostruita dopo il terremoto. A Partanna nessuno aveva mai visto quei tre uomini di mezza età, che parlavano con don Stefano. Erano killer delle cosche. Ad un tratto i colpi di pistola, una P38: il boss del Belice cade. Poi il commando fugge, senza lasciare tracce. Accardo era sospettato di trafficare in droga e armi. Un suo fratello fu assassinato due anni fa. L'anno scorso l'ufficio istruzione del tribunale di Marsala non emise i mandati di cattura contro di lui e altri diciòtto indiziati che gli erano stati sollecitati dal Procuratore della Repubblica Paolo Borsellino. L'ossessionante ripetitività della violenza mafiosa non frena gli inquirenti. Si va avanti, come conferma l'operazione che ha consentito di individuare il clan coinvolto in un traffico di droga da dieci chilogram¬ mi di cocaina al mese, tra Palermo e Milano, con diramazioni in mezza Europa: Olanda, Francia e Svizzera. Nove persone sono state arrestate, quattro mandati di cattura sono stati notificati in carcere. Altri componenti dell'organizzazione sono ora latitanti. Si sospetta che i trafficanti siano stati legati a due delle principali «famiglie» mafiose di Palermo, quelle di Tommaso Spadaro e Gaetano Fidanzati. Si cerca un nesso con la «lupara bianca» di Giacomo Palazzolo e Paolo Lima, due «picciotti» misteriosamente scomparsi in maggio. Fra i nove arrestati ci sono Francisco Lanza, 32 anni, nato ad Acarigua in Venezuela ma da tempo residente a Capo d'Orlando in provincia di Messina, Franco Castiello, un pregiudicato di 31 anni di Napoli, e Roberto Chiaralunzi, 43 anni, di Rovereto in provincia di Trento. Tutti gli altri sono siciliani, [a. t.]