«Per cortesia niente griffe, siamo i nuovi raffinati» di Francesco Cevasco

«Per cortesia niente griffe, siamo i nuovi raffinati» ^e ricercne mercato scorono una nuova cateoria di consumatori: tre milioni di italiani che amano la sobrietà ff ffi «Per cortesia niente griffe, siamo i nuovi raffinati» Detestano gli abiti firmati, i «rampanti», gli spot, le auto vistose e l'arroganza MILANO. «Eroi. Tre milioni di eroi che hanno creato, senza un modello di riferimento, anzi, nonostante i cattivi esempi della classe dirigente, un nuovo fenomeno sociale, culturale e di mercato. Sono gli italiani "understatement"». Senza understatement e con enfasi Enrico Pinzi, presidente di InterMatrix Italia, specializzata in ricerche e previsioni, spiega la sua ultima scoperta. «Sondaggiando» qua e là per dare «dritte» alle aziende che fabbricano tessuti, orologi e mobili, i ricercatori si sono accorti che esistono 2 milioni 965 mila italiani (il 6,7 per cento della popolazione adulta) che non possono essere catalogati nelle tradizionali categorie usate per le inchieste di mercato, e possono diventare un «cluster», un tipo nuovo (quell'insieme di individui simili per valori e comportamenti, per modi di acquistare, possedere, usare). è Sono i «portatori della cultura dell'understatement», gente raffinata e sobria, che ama e privilegia la qualità. Il contrario della cultura rampante e dell'ostentazione. Il rampante si tratta bene in maniera rumorosa e volgare, punta sulla quantità: vuole esibire la macchina più lunga e il vestito «più» firmato. L'understater non la mette giù dura, resta sotto le righe: cerca l'auto di qualità (e se non è la più lunga non importa, anzi meglio), la giacca (o il tailleur) va bene anche d'autore, ma mai s'incollerà addosso aquilotti, sigle e marchi di riconoscimento. La chiamano anche la cultura del «prestigio sottile». Non è un concetto destinato a finire nei libri di scuola, ma ih quelli contabili dèlie aziende che producono e vendono generi di consumo. Perché — dice Pinzi — «fa saltare una legge di mercato: quella per cui più soldi si hanno più si comprano cose di qualità». E invece a quell'equazione si può sostituire in 3 milioni di casi quest'altra: understatement uguale raffinatezza (anche nei consumi). «Qualcuno è rabbrividito — commenta il presidente di InterMatrix — quando s'è accorto che ci sono 200 mila operai (qualificati e con più redditi in famiglia) raffinati quanto i 340 mila imprenditori, dirigenti, liberi professionisti e possidenti che possono definirsi understater». Che cos'hanno in comune quest'operaio e quel professionista? Comportamenti e atteggiamenti. Il tono di voce, per esempio: «Lieve — dice Pinzi — non urlante ed anzi sommesso. E poi la repulsione per la pubblicità massiccia e dura. Sono alla ricerca (senz'ansia) dei piaceri morbidi: anche tra gli uomini si diffonde e vince il modello femminile. In altre parole, preferiscono le allusioni e le sfumature, ripudiano l'egoismo e l'aggressività». E, come un «simpatico virus», si moltiplica: nel 1994 — secondo le stime di InterMatrix — saranno 4 milioni, il 9,1 per cento della popolazione adulta. Oggi il 54 per cento dei «raffinati» sono maschi (8 su cento dell'universo maschile) e il 46 femmine (6% del totale delle donne). Tutti insieme fanno un gruppo abbastanza giovane: i due terzi hanno meno di 45 anr ni. Non sono distribuiti in maniera uniforme nel Paese: il 62 per cento sta al Nord, il 22 al Centro, il 16 al Sud. «Nel Mezzogiorno — dice Finzi — è più resistente la cultura spagnolesca dell'ostentazione, soprattutto tra i ceti privilegiati. Un esempio. Abbiamo fatto una ricerca sugli orologi: più si va a Sud più piacciono quelli ad alta visibilità, i cipolloni». Certo il «raffinato» è un tipo metropolitano, ma anche f il nella ricca provincia lo si in contra facilmente. Ha studiato, più della metà ha alle spalle o in corso le superiori e l'università (gli italiani laureati o diplomati sono soltanto il 28%) anche se c'è Un 13% con la quinta eie mentare o nemmeno quella. J soldi non se la passa male: . 61% dei «raffinati» fa parte del la classe medio-alta e alta (dove c'è posto solo per il 9% degli italiani). Le professioni sono tagliate «orizzontalmente» un po tutte: oltre a imprenditori e. operai ci sono impiegati (890 mila), commercianti,(260 mila), insegnanti (360 mila), casalinghe (530 mila), pensionati (250 mila), studenti (190 mila). Gente che legge tanto, anche libri, guarda poco la tv, sente pochino la radio, va parecchio al cinema, prende meno medicine che può, fa tante vacanze e non la mette giù dura. Francesco Cevasco DONNE 46% °

Persone citate: Finzi, Pinzi

Luoghi citati: Italia, Milano