«Ochoa sarà fucilato e non ho rimorsi»

«Ochoa sarà fucilato e non ho rimorsi» CUBA Raul Castro conferma la condanna capitale «Ochoa sarà fucilato e non ho rimorsi» L'AVANA. Nessuna pietà per l'ex generale Arnaldo Ochoa e gli altri tre alti ufficiali cubani, Tony La Guardia, Jorge Martinez e Amado Padron, condannati a morte per traffico di stupefacenti. Un gesto di clemenza costituirebbe un pericoloso precedente, un errore dalle conseguenze incalcolabili. Così Raul Castro, ministro della Difesa e fratello di Fidel, ha spiegato il suo voto a favore della conferma della pena capitale al Consiglio di Stato, che ha emesso domenica parere unanime in questo senso. Le dichiarazioni dèi numero due del regime cubano sono state diffuse dalla televisione che l'altro ieri ha trasmesso la prima parte della riunione del Consiglio di Stato. Milioni di persone hanno seguito in tv le motivazioni dei 28 membri del Consiglio che li hanno indotti a respingere la richiesta di commutazione della pena capitale. Il discorso di Baul Castro non lasciava dubbi sul destino dei generali narcotrafficanti, la cui esecuzione dovrebbe essere imminente. Baul Castro ha giurato lotta senza quartiere agli stupefacenti. La droga, che ha definito «una peste capitalista», potrà entrare a Cuba solo a prezzo di sangue e di fuoco: «E' preferibile che la nostra amata e bella isola affondi nel mare come la leggendaria Atlantide piuttosto che ricada sotto il dominio del capitalismo corruttore». Riferendosi, senza fare nomi, a chi aveva invocato clemenza per Ochoa, Baul Castro ha detto di non provare alcun rimorso a mandare un eroe dell'esercito alla fucilazione e ha ricordato che tempo fa aveva approvato l'esecuzione di tre soldati, decisa dallo stesso Ochoa, perché avevano violentato e assassinato tre donne angolane: «Io confermai quelle tre condanne a morte contro soldati cubani, perché le ritenni giuste e la mia mano non tremò come non è tremata'ieri quando hò firmato la sentenza emessa dalla magistratura contro i quattro casi di tradimento sottoposti all'esame del Consiglio di Stato». Ha proseguito: «Anche le madri di questi tre giovani avrebbero potuto chiedere clemenza e se ora non si eseguono le pene comminate dal tribunale, dovremo andare a chiedere loro perdono». E ha spiegato: «Se non applicheremo la pena di morte in questi quattro casi, tanto vale considerarla d'ora in poi definitivamente abolita nel nostro Paese». Baul Castro ha concluso dicendo di non essere un sentimentalista, ma di essersi sorpreso a piangere dopò una recente riunione di lavoro presieduta da Fidel, quando si discusse il problema del traffico di droga. [Agi-Ap-Efe] I ministro della Difesa Raul Castro e il fratello Fidel al Consiglio di Stato

Persone citate: Amado Padron, Arnaldo Ochoa, Jorge Martinez, Ochoa, Raul Castro, Tony La Guardia

Luoghi citati: Cuba, L'avana