Walesa insiste: 14 mila miliardi

Walesa insiste: 14 mila miliardi Il Presidente Usa a Danzica: incontro con il premio Nobel e discorso ai cantieri Walesa insiste: 14 mila miliardi Bush nel feudo di Solidarnosc:qui sono a casa DANZICA DAL NOSTRO INVIATO In un discorso davanti ai cantieri Lenin, sotto le tre grandi croci di cemento che ricordano i 45 morti della rivolta operaia del dicembre del '70, Bush si è proclamato «fratello nella libertà» del popolo polacco. Bush ha chiesto la fine dèlia repressione e delle divisioni politiche in Polonia. Di fronte a una folla di oltre centomila persone nel solo piazzale prospiciente gli stabilimenti, tra canti patriottici e invocazioni di «America America», il Presidente ha consegnato a Solidarnosc anche un messaggio di prudenza. «La tua ora è giunta — ha detto —. E' l'ora del destino. E' l'ora delle grandi prospettive. E' l'ora delle responsabilità». Walesa gli ha risposto con una commovente invocazione di aiuto. «Questa non è piazza Tienanmen — ha detto, mentre un gelido silenzio scendeva sulla folla —. Ma se non manterremo la giusta proporzione tra riforme politiche ed economiche, potremmo anche noi fare la fine della Cina». «Uno schiavo non può essere un buon lavoratore — ha proseguito Walesa —, dobbiamo liberarci del peso dello stalinismo e prendere il treno dell'Europa... Presidente — ha concluso, mentre dal piazzale un coro poderoso, "Bimani con noi, rimani con noi", si levava alla volta di Bush — spero che lei se ne vada convin- to che questo Paese merita il suo aiuto e convinca anche le altre nazioni occidentali». Nel momento in cui ha lasciato Varsavia per Danzica, passando dal potere politico al potere reale, Bush ha toccato le corde più profonde dell'anima polacca. La sua apparizione davanti ai cantieri Lenin, tra i cartelli anticomunisti della fazione «Solidarnosc combattente», ha evocato nella folla il sogno di una democrazia e di un benessere perseguiti invano I per mezzo secolo. Quando Bush ha alzato le dita a «V» in segno di vittoria, il simbolo del sindacato, la piazza è esplosa in un applauso interminabile. «Io sono a casa — ha dichiarato Bush —. Se voi siete feriti, io sento dolore. Se voi sognate, io sento speranza. Se voi vincete, io sento gioia». Poi l'invito alla moderazione: «Dobbiamo riconoscere anche la saggezza e il coraggio del vostro governo nell'attuare le recenti riforme... La vostra sfida è quella di alzarvi al di sopra degli odii e di rendere unita la Polonia». Col breve viaggio nella culla di Solidarnosc, Bush ha concluso trionfalmente la sua missione riconciliatrice. Il Presidente ha ribadito i due temi sviluppati l'altro ieri alla Dieta a Varsavia: anche la grande America dispone di mezzi limitati, e quindi la Polonia deve innanzitutto aiutarsi da sola; e il popolò polacco può divenire il ponte tra le due Europe. Bush ha ricordato l'antica e nuova povertà del Paese, «l'inverno selvaggio» della legge marziale dell'81, le candele della prote¬ sta silenziosa, l'accordo tra il {ice Solidarnosc lo scorso aprie. «La vostra America è qui — ha sostenuto—un vostro figlio, il Papa, ha già assunto la leadership spirituale del mondo. Assumete ora quella delle fòrze che vogliono un'Europa unica e libera». La grande festa di Danzica è cominciata quando Bush, pochi minuti dopo l'arrivo ali aero- {torto, ha raggiunto la cattedra e di Oliwa per il suo primo incontro con un leader della Chiesa cattolica polacca, il vescovo Tadeusz Goclowski, 57 anni. Goclowski ha detto che la Chiesa «ha coscienza di svolgere un servizio speciale per il Paese», e ha auspicato che «la fiamma di Solidarnosc riscaldi anche altre nazioni dell'Est europeo». Il Presidente americano si è soffermato nella cattedrale per una preghiera; quindi, tra ali fittissime di folla con cui si è mescolato brevemente, si è recato a casa di Walesa. Dopo la colazione con Walesa, in cui il leader di Solidarnosc ha rinnovato la sua richiesta di 10 miliardi di dollari di aiuti, e dopo il discorso ai cantieri Lenin, Bush ha tenuto un ultimo colloquio con Jaruzelski. Come aveva già fatto con Walesa, Bush ha assicurato l'ospite che dal vertice delle sette potenze industriali a Parigi scaturirà un importante programma di aiuti alla Polonia. Ennio Caretta Bush e la moglie Barbara a pranzo In casa di Lech e Danuta Walesa, incontro che ha concluso la visita a Danzica.