Becker dittatore questione di forma

Becker dittatore questione di forma Becker dittatore questione di forma LONDRA DAL NOSTRO INVIATO TENNIS alla tedesca. Boris Becker in smoking e Steffi Graf con un abito bianco e nero dall'ampia scollatura hanno festeggiato domenica sera la duplice vittoria sull'erba di Wimbledon ballando nell'Hotel Savoy. L'erba si addice ai due campioni di Germania. Steffi è stata finalista negli ultimi tre anni e ha ottenuto due successi, Boris in cinque anni ha vinto tre volte e per quattro è andato in finale: i re di Wimbledon della fine degli Anni 80 sono loro. E visto che hanno rispettivamente 20 e 21 anni il loro regno durerà a lungo, anche se nascono sempre nuovi giovani assi. Il coach italo-americano Nick Bollettieri, il guru di Agassi e di Monica Seles, osserva: «Il profilo del circuito internazionale maschile e femminile sta per registrare profondi cambiamenti. Fra non molto giocatori e giocatrici raggiungeranno il massimo rendimento verso i 1820 anni. Nel prossimo quinquennio sarà impossibile trovare nei tornei maggiori tennisti di età come Evert e Navratilova o Jimmy Connors. Le top stars concluderanno la carriera sui 24 anni e si godranno la vita. Quelli meno dotati giocheranno sino ai 26». Graf e Becker sono gli antesignani di questo nuovo coreo. Steffi ha vinto qui a 19 anni, Boris a 17 anni. La tedesca è superiore a tutte le rivali. In attesa che maturi Monica Seles il suo obiettivo è solo quello di migliorare il proprio bagaglio tecnico. Il servizio può essere più efficace se riuscirà a lanciare la palla più bassa e il rovescio non ha ancora l'affidabilità del devastante diritto. Steffi oggi è ancora una giocatrice di pressione da fondo campo più che d'attacco. Ma ha sicuramente la possibilità di diventarlo. In pratica non ha ancora raggiunto il tetto delle sue possibilità. La vittoria di Wimbledon contro una rivale come Martina Navratilova ha finito per farle riprovare la gioia del successo dopo la sorprendente batosta di Parigi. Discoreo completamente I diverso in campo maschile dove l'equilibrio è maggiore e dove da una superfice all'altra il rapporto di forze fra i big varia. Oggi Lendl, Wilander, Edberg e Becker s=:ono i quattro più forti del mondo, seguiti con situazioni diverse da Agassi, Chang e McEnroe. Ma fra i primi quattro, a prescindere dalle classifiche del computer, l'ordine può variare di giorno in giorno. Lendl comincia a pagare l'usura dell'età (29 anni) ma arriva sempre alla stretta finale delle grandi prove. Wilander sta ritrovando le giuste motivazioni. Edberg è in fase di ascesa perché due finali consecutive, se pure perse, su terra e su erba, indicano una raggiunta completezza di gioco. Becker infine può essere ritenuto il giocatore più consistente. Finale di Montecarlo e semifinale al Roland Garros rendono per la prima volta positiva la sua stagione anche su terra battuta. L'erba, lo sappiamo, fa bene a Boris. Esalta la potenza del suo servizio e gli permette di esibirsi in colpi acrobatici. Ma se le prime due volte aveva centrato il successo con la forza del servizio, stavolta ha costruito la vittoria con un gioco più completo, con ottime risposte di rovescio in passato assenti dal suo repertorio. In più uno spiccato senso agonistico che ^ha fatto la differenza nei confronti del più freddo Edberg. Becker ed Edberg sono due prototipi di giocatori da erba ma con caratteristiche diverse. Il primo si basa sulla potenza, il secondo sull'agilità. Così è più facile per Edberg mantenere uno stato di forma ottimale che non per Becker, il quale ha sempre bisogno di una eccezionale forma fisica. La stessa che nello scorso dicembre gli aveva permesso di regalare alla Germania la Coppa Davis battendo Wilander sulla terra rossa di Goteborg e di conquistare il Mastere superando Lendl sul supreme del Madison. Un giocatore campione su tutte le superfici ma che necessita della migliore condizione fisica per esprimerei al massimo. E ciò non è possibile per 10 mesi all'anno. RinoCacioppo Po |

Luoghi citati: Germania, Londra, Montecarlo, Parigi