Muller, il tormento di due Torino

Muller, il tormento di due Torino Il brasiliano rifiuta la B, Boniperti lo chiama, Borsano vuole mantenere la parola Muller, il tormento di due Torino Ieri sera i due club di fronte, fumata grigia TORINO. Brasiliani difficili per la Juventus, come sono stati i sovietici. Dunga e Muller rischiano di diventare come Mickailitchenko e Protassov. Ovvero difficilmente raggiungibili. Guarda caso, stessi ruoli. Boniperti vuole Dunga, è noto. Ma non accetta quello che comincia a sembrare un ricatto. La richiesta esorbitante della Fiorentina per il centrocampista, tradisce una vecchia promessa formale del conte Pontello. Il presidente Renzo Righetti ha ancora aumentato il gruppogiocatori che il club viola vuole in cambio — Milton, Volpecina, Iachini, Pioli — accompagnato da un altro pacchetto fatto di miliardi. In tutto si arriva a venti. Alla Juve sono abbastanza sbalorditi. Hanno l'impressione che presidente della Fiorentina sia diventato Zeffirelli..., con tutte le sue voglie di mettere bastoni fra le ruote bianconere. Anche perché nel polemico ed agitato ritiro della nazionale brasiliana della Coppa America, Dunga conferma a compagni di squadra ed amici di essere già della Juventus, e non da ieri. «Non avrei disdetto l'alloggio a Firenze — ha spiegato, convincendo — se non fossi già stato sicuro del cambio di maglia e di città». La Fiorentina alza i prezzi per crearsi un alibi presso i tifosi? Tutto è possibile, ma alla Juve non piace essere coinvolta in giochi di piazza. Diverso il «profilo» del caso Muller. Torino e Juventus (Borsano e Casasco, Boniperti e Giuliano) si sono scontrati sul tema per la decima volta, e forse più, ieri sera. La situazione è tanto chiara da essere, paradossalmente, complicata. La Juventus, che si è assicurata la firma di Schillaci, sarebbe disposta a girarlo in prestito al Torino, in cambio del prestito di Muller. Anche se Schillaci piace a Zoff. Il club bianconero è pronto ad urtarsi col presidente messinese Massimino, che non vorrebbe mai vedere Schillaci avversario nel prossimo campionato di serie B. Sul fronte opposto, il presidente granata certamente vede il vantaggio pratico dell'operazione (ii Toro deve risalire subi¬ to in A, non può perdere tempo per domare un giocatore che al «gioco» della serie B non ci sta), ma ha dato una parola ai tifosi — Muller e Cravero non sono in vendita — e non vuole tradirla. La vicenda De Finis-Crippa pesa nella storia ultima del Torino. Mantenere Muller nel Torino sarà come portare all'occhiello un fiore dal prezzo alto. Temendo i capricci del brasiliano, quando rientrerà da San Paolo, Fascetti che non può avere solo due certezze in attacco (Lentini e Pacione) ha posto il veto alla cessione di Skoro ed al prestito di Bresciani. Col trio Schillaci-Lentini-Pacione nessun problema, e due stipendi risparmiati (Skoro e Bresciani, appunto). La curva Maratona ha il suo peso in tutta la vicenda. Per una volta condiziona anche la Juventus... Nella bagarre sul filo teso tra Muller e Schillaci si sta praticamente consumando l'ultimo atto della campagna trasferimenti del Torino. Perché ieri sera Antonio Comi ha firmato per la Roma, giocherà con Radice nel ruolo di libero. Il suggello che mancava al passaggio di Policano in granata. L'ex romanista sarà presentato oggi nella sede del Torino, assieme a Mussi e Bianchi. Intanto gioca una grossa partita la Juventus. Siamo dell'idea che la vicenda Dunga avrà la sua conclusione naturale, in bianconero. Ma in caso contrario Zoff dovrà inserire Milton, giocatore tecnicamente delizioso, ma di altro temperamento. Bisogna tener conto che la presenza e le maniere forti di Dunga sarebbero anche importantissime per la «gestione» di Muller. Il quale dal Brasile continua a far sapere: «In B non ci vado, Torino mi piace, la Juve anche». Non si sa ancora quando Muller si presenterà, ovvero quando deciderà di aver concluso le vacanze. Siamo dell'idea che arriverebbe puntualissimo in largo Crimea, mentre sono ipotizzabili ritardi per la chiamata in corso Vittorio. Il prossimo futuro dirà se siamo troppo maliziosi. Ieri si è trasferito da Capri a Porto Cervo il presidente Mendoza (Real Madrid). Ci raccontò della sua amicizia con Gianni Agnelli già tre anni fa, dopo essere uscito con un colpo ad effetto da una parete scorrevole (foderata in pelle) del suo ufficio allo stadio Bernabeu. Anche a Capri ha ricordato i suoi rapporti amichevoli con l'Avvocato. E allora prenda in considerazione la possibilità di Hugo Sanchez in bianconero. Un «tassello» che risolverebbe uno dei problemi bianconeri. Se arriva Muller, la coppia messicobrasiliana è allettante. Quasi come Muller-Careca. Se poi alle spalle ci sarà Dunga, il volto della Juve avrebbe connotati precisi. Adesso ha ancora i tratti incerti di uno schizzo. Bruno Perucca Giampiero Boniperti. Il presidente dimentica l'Urss e punta sul Brasile