Dietro l'angolo il mare vietato

Dietro l'angolo il mare vietato Dietro l'angolo il mare vietato Le Regioni non decidono e chiedono aiuto a Roma BOLOGNA DAL NOSTRO INVIATO Qualcuno cita un «filosofo» televisivo contemporaneo, Maurizio Ferrini: «Abbiamo le mani legate». E abbozza un sorriso. In una riunione di giunta, convocata d'urgenza alla Regione, si è deciso di non prendere decisioni. Almeno per il momento. L'Adriatico è stretto d'assedio da un'alga subdola e chissà quanto pericolosa, il mare soffoca. E se muore è il disastro, ecologico ed economico, e questo lo vedono anche i più miopi. Si vorrebbe sdrammatizzare, ma appare chiaro che non si può rischiare. Era bastata una notte di vento modesto per far credere al miracolo, ma con la bonaccia la «mucillagine» è tornata a riva. E' pericolosa? Non si sa, venerdì e sabato hanno fatto prelievi, le provette sono all'Istituto superiore di igiene e i risultati ufficiali si avranno fra venti giorni. Ma fra poco verranno fornite indicazioni. La Regione ammette di non sapersi orizzontare e nel bollettino «Mare informa», tenta di fare il punto: «L'oscillazione del fenomeno è da attribuirsi alle variazioni meteoclimatiche e correntometriche che possono determinare lo spostamento delle biomasse in direzione orizzontale e verticale all'interno dei volumi d'acqua, ma anche in senso temporale (variazione fra giorno e notte)». Si rinvia la decisione più temuta: proibire la balneazione. La decisione avrebbe dovuto prenderla la giunta, il presidente è malato da due settimane. Eppure, le alghe qualche rischio per la salute di chi non si rassegna a rimanere sulla spiaggia potrebbero anche nasconderlo. Così si aggira l'ostacolo, la Regione informa che «in tale situazione si manifestano disagi per la balneazione che diviene di fatto impraticabile laddove il fenomeno si manifesta con maggiore intensità». Come dire che se il mare assu¬ me un aspetto nauseabondo è bene evitare tuffi temerari. «La cosa più inquietante è il silenzio dello Stato e la faccia di bronzo delle altre Regioni. Tutti tacciono. Siamo soli, anche se il fenomeno va da Trieste ad Ancona», ha tuonato Giuseppe Chicchi, assessore al Turismo, pei. Ma qualcuno si è fatto vivo. Da Ancona, dicono, ha telefonato Emidio Massi, presidente della Regione, per «una strategia comune». Un piano difficile, perché già l'anno scorso si erano avuti fin troppi segnali preoccupanti e campioni di alghe erano stati analizzati all'Istituto superiore di sanità. «Abbiamo ricevuto un documento di sapore interlocutorio. Sull'eventuale pericolosità di questi batteri non c'era nessuna conclusione», osserva Chicchi. Ma ora «il dubbio fra gli igienisti della Regione è che questa schiuma comporti un'accumulazione meccanica di batteri. Occorre sapere quale sia la concentrazione, quali caratteristiche abbia e di quali batteri si tratta». Roma, si ripete, non può disinteressarsi e così è stato richiesto un incontro con il presidente del Consiglio incaricato, Andreotti; altro rendez-vous al più presto con i presidenti del Senato e della Camera, per sollecitare «un atto di indirizzo del Parlamento sull'Adriatico e sul Po che diventi impegnativo in vista della finanziaria». Ancora: ci sarà un incontro fra l'assessore all'Ambiente, Gavioni, e i ministri Ruffolo e Maccanico. Intanto? Intanto si aspetta, fra cento timori. E il biologo Attilio Rinaldi ha già fatto prelievi sul battello Daphne 2 e dice: «Ci sono i presupposti, presso il Po, per una morìa di pesci». Il manto di mucillagine, informa, è stato valutato fra i 2 é gli'8 metri. «Il Po butta fuori, si è creato un velo di acqua dolce, una situazione pericolosa». Vincenzo Tessandori 16 12 STRANIERI 1979 1980 19M ^ 4 2 0 ITALIANI '983 1984 1985 1986 Dietro l'aLe Regioni nLe presenze (In milioni) di turisti sulla Riviera romagnola dal 79. La «tenuta» dal 1985 in poi è dovuta alla progressiva scomparsa del turismo «in nero» Le presenze (In milioni) di turisti sulla Riviera romagnola dal 79. La «tenuta» dal 1985 in poi è dovuta alla progressiva scomparsa del turismo «in nero»

Persone citate: Andreotti, Attilio Rinaldi, Chicchi, Emidio Massi, Giuseppe Chicchi, Maccanico, Maurizio Ferrini, Ruffolo, Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Ancona, Bologna, Roma, Trieste