PELLERINA BEPOP di Gabriele Ferraris
PELLERINA BEPOP PELLERINA BEPOP Arrivano Gillespie, Woods e il re del blues B.B. King I M IL grande festival jazz che mancava a Torino. Uno dei più ricchi — in termini di nomi, non di spesa :— della stagione. Anche se nessuno lo chiama festival. I dieci giorni d'oro aperti da Michel Camilo e Arturo Sandoval il 5 luglio e Stanley Jordan il 6 proseguono fino a venerdì 14, presentando sul palco della Pellerina uno straordinario cast di stelle che va da B. B. King (venerdì 7), al trio dell'organista Jimmy Smith il 14. Ma non è un festival. E' soltanto una parte dei concerti di «Sere d'estate». Questo equivoco sul nome sarà un vezzo degli organizzatori, o questione di termini. Poco importa. Ciò che conta è il valore di un programma che, non a caso, ha trovato soltanto estimatori pur nell'infuriare recente delle polemiche sui destini dei concerti estivi a Torino. Vediamo quindi nei dettagli chi sono i protagonisti della maratona jazzistica alla Pellerina. A dire il vero, B. B. King (7 luglio) con il jazz non c'entra. L'anziano chitarrista è un uomo del blues. Il più grande, sostengono alcuni. Di certo il più famoso. A lui si sono ispirati tutti i chitarristi del rock, da Clapton a Lennon. Adesso è vecchio, prigioniero del mito (non si dice così?), ma lasciate che prenda la sua chitarra «Lucilie» e vedrete che riesce ancora a farvi ballare. Lo accompagnano nel tour italiano Walter King e Edgar Synigal al sax, Leon Warren alla chitarra, James Bolden alla tromba, James Sells Toney alle tastiere, Calep Emphrey alla batteria e Michael Doster al basso (ingresso 10 mila lire). Pausa per il weekend e poi, il 10 luglio, un ritorno d'eccezione: il chitarrista George Benson, dopo aver sperimentato i successi — e le mortificazioni artistiche — della musica commerciale, si . riappropria del jazz, e lo fa in illustre compagnia, scegliendo di affiancarsi al trio di Me Coy Tyner, pianista di cui i torinesi di recente hanno apprezzato il valore infinito in occasione di un fortunato concerto al Carignano. Non cambiano, rispetto a quello spettacolo, gli accompagnatori di Me Coy Tyner, Avery Sharpe al basso e Aaron Scott alla batteria (ingresso 15 mila lire). L' 11 luglio c'è la Dirty Dozen Brass Band, una fanfara di soli fiati proveniente da New Orleans che si rifà, in chiave moderna, alle origini del jazz. Da noi non è celeberrima, ma ne abbiamo ascoltato prove discografice eccellenti, sia in proprio sia al fianco di gente come i Neville Brothers. Divertimento garantito (ingresso 10 mila). Attenzione al 12 luglio: è la storia del bebop che vi passa davanti. E già, perché Dizzy Gillespie lo sanno tutti chi è, U trombettista che con Charlie Parker il bebop lo inventò. Qualcuno, però, potrebbe anche non sapere che Phil Woods, il più importante jazzista bianco oggi in attività, è sassofonista che a buon diritto può essere definito il «figlio spirituale» di Charlie Parker. Ne è stato allievo senza esserne plagiato, ne ha sposato la vedova e adottati i figli. In un certo senso, nell'incontro Gillespie-Woods si ricrea la coppia più bella del bop. I comprimari sono in realtà tutti leader: c'è Bobby Hutcherson al vibrafono, Steve Turre al trombone, Cedar Walton al pianoforte, Rufus Reid al basso e Mickey Roker alla batteria. E' forse la serata più bella, certo la più affollata dì fuoriclasse (ingresso 12 mila lire). Veniamo al 13 luglio: c'è la World Famous Count Basie Orchestra. Quando Basie morì, i suoi musicisti decisero di continuare a portare in giro per il mondo il jazz inimitabile del «Conte»: oggi li guida il saxtenorista Frank Foster, e si autodefiniscono «la più esplosiva forzea del jazz». Per chi ama lo swing classico, è la sera giusta (ingresso 13 mila). Per finire, Jimmy Smith, organista fra i più celebri della musica afroamericana: per la precisione, Smith è l'uomo che ha fatto dell'organo uno strumento del jazz moderno. Lo accompagnano alla chitarra Terry Evans e Frank Wilson alla batteria (ingresso 10 mila lire). Tutti i concerti della pellerina s'iniziano alle 21,30. I biglietti sono in prevendita alla Vetrina dell'assessorato alla Cultura in piazza San Carlo, all' Aics in via Massenà 2, all'Arci Nova in via Accademia Albertina 10 e al Centro Jazz in via Pomba 4. E sempre in tema di musica a «Sere d'estate», ricordiamo anche che sabato 8 luglio c'è il primo dei quattro concerti organizzati al «Boschetto del Sangone» di Nichelino (via Pracavallo) per la rassegna «Rockambiente»: dalle 16 a mezzanotte, suonano i gruppi giovanili Disorder, Detumescenza Onirika, Love Cult, Torkundula, Estremi, Snowdrops, più gli aostani Kina. L'ingresso è gratuito. Gli altri appuntamenti con il rock al «Boaschetto» sono fissati per il 15, il 22, il 29 luglio. La domenica sera, invece, al «Boschetto» sono in programma spettacoli teatrali. E per restare al cartellone di «Sere d'estate», ancora una segnalazione: sabato 8, nel cortile della circoscrizione 5 in via Stradella 1992/d, è di scena il percussionista Karl Potter, con il gruppo Samambaia (ore 21,30, ingresso 6 mila lire). Gabriele Ferraris Sopra Dizzie Gillespie a fianco Phil Woods e B.B. King In basso Dodi Battaglia dei Pooh
Luoghi citati: New Orleans, Torino
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