CUNNINGHAM A TORINO di Sergio Trombetta

CUNNINGHAM A TORINO CUNNINGHAM A TORINO Gli «events» in scena Vii e il 12 al Rignon ANZATORE, coreo- «WL'M grafo e iconoclasta». W^F Così Anna Kisselgoff, critico del New York Times, definisce Merce Cunningham, un signore che a 70 anni, compiuti il 16 aprile scorso, all'età dei bilanci e della meditazione, continua a stupire il pubblico, a «épater les bourgeois»: a danzare, qualche voltalo apparire — come dice lui — lanciandosi con il viso sorridente, con il corpo anchilosato, con piedi e mani rosi dall'artrite, nei percorsi astratti e aleatori della sua danza. Santone e ispitatore di almeno due generazioni di post-modern dance, figlio artistico ribelle di Martha Graham, Merce Cunningham e la sua Dance Company arriva a Torinodanza l'I 1 e il 12 luglio. Un appuntamento importante, «storico»: a due anni dall'ultima apparizione italiana, Cunninghama è a Torino per la prima volta. Nato a Centralia (Washington) — primi studi di danza al Seattles Cornish Institute of allied Arts —, Merce Cunningham diventa presto uno dei migliori danzatori della Compagnia di Martha Graham, negli anni mitici della modera dance, fra il 1939 e il 1945. Il suo spirito provocatorio, la sua genialità astratta si ribellano però alle pesantezze psicologiche dei «dance-drama» di Martha. Lascia così la compagnia e lei non glielo perdonerà mai. Dirà: «La vita riserva già tante amarezze, perché aggiungerne altre assistendo a uno spettacolo di Merce Cunningham?». Lui comunque non ci bada e negli anni eroici del dopoguerra intraprende la sua avventura artistica, fedelmente accompagnato dal musicista John Cage. Lustrazione lo conduce verso un ritrovato e mordernissimo classicismo che qualcuno ha voluto paragonare a Balanchine. Lui lo ammette: «Quello che mi separa da Balanchine è il rapporto con la musica. Tutta la vita di Balanchine è stata asservita alla musica e più particolarmente alla musica di Stra- vinskij. La mia collaborazione con John Cage è di altra natura. Per noi danza e musica devono incontrarsi come per caso e senza che la danza vi giochi un ruolo di spalla». Benché sin dal '44 Cunningham avesse presentato degli assoli, è dall' «Untitled Solo» del 1953 che si fa partire la sua nuova carriera artistica, dal lavoro seminariale condotto nell'estate di quell'anno al Black Mountain College con un piccolo gruppo di danzatori che saranno il nucleo della sua compagnia. Ricorda Michael Kirby: «I sedili per il pubblico, tutti volti verso il centro, erano sistemati nel mezzo del refettorio in modo da lasciare un passaggio fra la platea e le pareti. Calcolate al secondo come in una composizione musicale, le varie azioni si svolgevano tra e intorno agli spettatori. Cage con abito e cravatta neri lesse una conferenza su maestro Eckhart... David Tudor suonò il piano. Sul soffitto vennero proiettate immagini cinematografiche... Mentre Rauschemberg metteva vecchi dischi su un fonografo portatile. Merce Cunningham improvvisò una danza intorno al pubblico. Un cane prese a seguirlo e fu accettato nella rappresentazione». Da allora, con un vecchio pulmino , per le polverose strade degli States, fra un college e un refettorio d'università, Cunningham ha portato instancabilmente per il mondo dell'arte il suo verbo astratto. Sbarcate in Europa nel '64, le sue gelide cosmogonie non convincono i francesi che si domandano se si possa ancora chiamare danza quella roba; anche quando, nel '73, è invitato ad allestire «un jour ou deux» per i ballerini dell'Opera di Parigi. Eppure, da allora, Cunningham è diventato un punto di riferimento preciso e fondamentale nello sviluppo della nouvelle danse francese, influenzando più o meno direttamente una schiera di giovani coreografi transalpini. Alcuni, per esempio Bagouet, hanno condotto le loro ricerche sul versante della danza pura, incamminandosi per un mondo poetico che ricollega idealmente le astrazioni contemporanee di oggi agli altrettanto astratti e graziosi divertimenti in danza del barocco. Altri, come Gallotta, hanno piegato la gestualità post-modern alla necessità di tornare a raccontare ballando nuove storie. Ma, anche in Italia, buona parte della Nuova Danza, Enzo Cosimi o Fabrizio Monteverde tanto per fare due nomi, non è dimentica della lezione di Cunningham. Sergio Trombetta. Merce Cunningham con la sua Dance Company è a Torino HI e il 12 luglio

Luoghi citati: Centralia, Europa, Italia, Parigi, Stra, Torino, Washington