GALLERIA IN ARCO

GALLERIA IN ARCO GALLERIA IN ARCO Nel vuoto di Peroli fa un po'freddo EM vero che quella che viW vi amo è un'epoca di confusione dei linguaggi, di eclettismo: ma è più- vero che, all'interno di questa «postmodernità» che si srotola senza veri e propri movimenti di rottura, senza vere e proprie «avanguardie», sono state, sono possibili linee di tendenza che prevedono l'accentuazione di certi elementi piuttosto che di altri. Oggi, il «trend» è quello di un certo raffreddamento, all'interno del quale, ma con grande autonomia, si colloca l'arte del giovane Stefano Peroli, milanese nato nel 1959. Raffreddamento non vuol dire che la pittura di Peroli sia fredda: è delicatamente e poeticamente affettuosa, invece, giocata com'è sull'organizzazione di ampie campiture di colori tenui sovrapposti per velature, interrotte da larghe pennellate, che creano ritmi di colori e di spazi eq^iilibratissimi: chi li contempla deve avere la capacità di immergersi in essi. Ma spesso gli equilibri, quasi impercettibilmente, per piccoli scarti, si rompono, dando luogo a lievi dissonanze. All'interno delle campiture Peroli colloca, sovente ai margini, elementi di scarto della vita quotidiana: un pezzo di fotografia, un ritaglio di stoffa, di maglia.,. Sono lavori che suggeriscono un trepido senso di vuoto, di silenzio, in cui si salvano, a consolarci, piccoli brandelli di vita vissuta. Alle spalle di Peroli mi pare ci sia la Transavanguardia sdrammatizzata: o piuttosto Peroli, nel suo far arte, è partito dal più Urico degli artisti di questo movimento, da Nicola De Maria. Ma i suoi lavori rinviano anche all'Informale. Anna Minola Stefano Peroli, galleria In Arco, via Palazzo di Città 2/c fino al 6 luglio, orario: 10-12,30 e 16-19,30; chiuso domenica e lunedi.

Persone citate: Anna Minola, Nicola De Maria, Peroli, Stefano Peroli