Quest'Acna dai troppi veleni di Giorgio Ruffolo

Quest'Acna dai troppi veleni Comincia una serie di processi ai dirigenti della fabbrica di Cengio Quest'Acna dai troppi veleni Falde inquinate dagli scarichi chimici SAVONA. Mentre i lavoratori dell'Acna stanno marciando su Roma per ottenere dal ministro dell'Ambiente Giorgio Ruffolo garanzie sul futuro dell'azienda chimica, nuove bufere giudiziarie si addensano sul capo degli uomini al vertice dello stabilimento di Cengio. Sette direttori e due presidenti del consiglio di amministrazione sono sotto inchiesta per avere, nelle rispettive funzioni, «sversato nelle acque del fiume Bormida, nel suolo, nell'aria e nel sottosuolo dell'area interna ed esterna dello stabilimento di Cengio sostanze velenose per l'ambiente e per l'uomo: in particolare, per avere fatto interrare negli anni 1977-1982 numerosi fusti di sostanze tossiche». I reati di maggior gravità sono: «avvelenamento di acque o sostanze alimentari e delitto colposo contro la salute pubblica». In altri termini: la magistratura ritiene che l'interramento delle sostanze tossiche e nocive nella discarica di Pian Rocchetta, per una parte ubicata nel Comune di Cengio e per l'altra nel Comune di Saliceto abbia contaminato le falde acquifere e, probabilmente, anche i prodotti destinati all'alimentazione coltivati nelle vicinanze. Le persone indiziate di questi reati sono: Hulrik Duden, Gino Sferza, Raffaele Puccioni, Vincenzo Simoncelli, Cesare Bianconi, Nicola Salucci, Nicola Giancola, Franco Gonzati e Gian Carlo Salvorelli. Duden, Gonzati e Salvorelli sono già stati rinviati a giudizio e, il prossimo giovedì, sonò giudicati dal pretore di Ceva Maria Margherita Zuccolini, sempre per presunti reati che riguardano la gestione della discarica di Pian Rocchetta. Anche in questo processo si parla di sostanze tossiche e nocive: piombo, mercurio, cromo, cadmio e cloronitrobenzene che, dalla discarica, sarebbero finiti nel Bormida. Altri reati riguardano il Tribunale di Savona. Il rinvio a giudizio è avvenuto anche in seguito alle conclusioni della perizia affidata agli esperti della VII Usi di Acqui, Francesco Librici e Piero Alfonsetti, e al geologo Elio Orsi che, fra l'altro, sostiene: «La falda acquifera di collina al di sotto e entro gli accumuli di materiale discaricati a Pian Rocchetta si arricchisce di sostanze inquinanti e li veicola verso il fiume e nel subalveo e l'ecosistema risulta tuttora essere alterato e compromesso». Ora tocca alla magistratura di Savona accertare se la stratificazione dei molti elementi trovati nella discarica, «tutti variamente contaminati», costituisca la «bomba ecologica» ripetutamente denunciata dagli ambientalisti e dalle popolazioni. Bruno Balbo