Tuona sul «Nabucco»

Tuona sul «Nabucco» Ritardata da un temporale l'esecuzione dell'opera verdiana Tuona sul «Nabucco» Applausi per le scenografie di Grossi VERONA. Sta per scoccare la mezzanotte fra sabato e domenica ed il pubblico che gremisce l'Arena per il «Nabucco» inaugurale si appresta ad ascoltare in silenzio la pagina più popolare della stona del melodramma, il «Va' pensiero», quando all'improvviso Giove Pluvio decide di rivelarsi, mettendo in crisi Verdi e la sua musica. Dopo un'ora di attesa c'è stato il contentino di un'esecuzione del fatidico coro con accompagnamento di solo pianoforte, ma l'incanto ormai si era rotto, e al migliaio di spettatori non è rimasto che sfollare immalinconiti. Bisogna dire che fino a quel momento le cose erano filate lisce: il pubblico aveva infatti ripetutamente manifestato il proprio compiacimento nei confronti dell'opera. L'occhio aveva avuto una considerevole parte, e si sa quanto a Verona ciò conti per predisporre favorevolmente il pubblico, grazie ad alcune trovate di sicuro effetto di Vittorio Grossi, noto specialista del «kolossal», che hanno ricevuto applausi a scena aperta. Ma anche l'orecchio non aveva subito guasti irreparabili. Il merito principale spetta a Daniel Oren, confermatosi uno dei migliori, se non addirittura il migliore, fra i concertatori e direttori d'orchestra apparsi in arena durante gli Anni 80. Per rendersene conto basta il modo in cui egli ha accompagnato l'aria di Abigaille del secondo atto, sicuramente il momento più felice della serata, resa con finezza di linea e morbidezza di tocco dalla voce, in verità alquanto aspra, dell'americana Linda Roark-Strummer. Note certamente meno liete per lo Zaccaria soltanto tonitruante di Paata Burchuladze. A costo di ripetermi dirò che costui è la dimostrazione eviden¬ te di come la voce, intesa quale materia prima allo stato grezzo, serva a poco o a nulla, se non è accompagnata da un'adeguata testa pensante che sappia organizzare la materia stessa. E' una cosa che al basso georgiano sembra riuscire del tutto incomprensibile, con risultati spesso disdicevoli. Il protagonista Silvano Carroll, viceversa, sembra comprendere tutto ciò ma stenta ad adeguarsi per carenze tecniche. Cosi non è ammissibile che un cantante che pure avrebbe i mezzi per ben figurare, non solo commercialmente, ai vertici della gerarchia baritonale, ten- ?;a spesso gli ascoltatori con il iato sospeso. Il mediocre Nunzio Todisco, sostituto dello scritturato (e protestato?) Giorgio Tieppo, e la debole Martha Senn completavano il cast. Giorgio Guaterai

Persone citate: Daniel Oren, Giorgio Guaterai, Giorgio Tieppo, Martha Senn, Nunzio Todisco, Silvano Carroll

Luoghi citati: Verona