Centro, a scelto asfissiati o sordi

Centro, a scelto asfissiati o sordi Conclusi i rilevamenti del Progetto Cosmo del Comune, ora si elaborano i dati Centro, a scelto asfissiati o sordi La nostra città è tra le più inquinate d'Italia Progetto Cosmo ultimo atto. E' finita in questi giorni la campagna di monitoraggio mobile dell'atmosfera nel centro storico promossa dal Comune di Torino. Ora i tecnici del Progetto Ambiente, che l'hanno ideata e condotta per sei mesi, stanno elaborando i dati: ne ricaveranno una fotografìa dell'inquinamento nel corso dell'anno. Ma è già possibile una prima classifica dell'aria metropolitana che tiene conto, oltre che dei limiti di legge, anche dei valori di picco normalmente trascurati. Prima assoluta per la combinata «ossido di carbonio più decibel d'inquinamento sonoro» è via Pietro Micca, con 13 e 14 punti rispettivamente. La tallonano molte altre strade: via S. Francesco, 12 e 14 punti; via Alfieri, 12 e 13; via Milano, Ile 14; piazza S. Carlo, 11 e 13; via Consolata, 11 e 14. Come dire che di qui, nelle ore di traffico maggiore, è meglio non passa¬ re. Ma il guaio resta per chi nella zona abita o lavora: specie ai piani più bassi, dove 1'«effetto canyon» rende più sensibile quell'esposizione a gas e rumore che l'organismo umano impiega un certo tempo a smaltire. In gran parte del centro, quindi, il cittadino può scegliere tra asfissia e sordità. Ecco uno sguardo alla classifica del rumore. Il posto più inquinato acusticamente è via Accademia Albertina, con 16 punti, che precede piazza S. Giovanni, via Rossini, piazza Castello, via Gramsci e corso Matteotti, tutti a quota 15. Molti altri percorsi sono a livelli appena inferiori. «E' certo — spiegano Francesco Pacini e Alessandro Bertetti, dello studio Progetto Ambiente — che la forma più grave di inquinamento urbano non è, come potrebbe sembrare, quella chimica, ma proprio quella sonora. Infatti, mentre le emissioni di ossidi di carbonio e azo¬ to sono raramente oltre i limiti di legge, i decibel misurati in questi mesi erano superiori alle soglie di fastidio acustico». Torino ultima della classe in materia d'atmosfera, allora? Mancano dati per un confronto. Il Cosmo si basa infatti su un nuovo sistema di misurazione: non più fisso, ma mobile, per riprodurre meglio le condizioni di esposizione agli inquinanti. Il metodo non è stato ancora applicato altrove. Comunque, da studi appena pubblicati come Ambiente Italia '89, si può affermare che la nostra è tra le città più rumorose. Estate e inverno: il terzo e ultimo ciclo di rilevamenti del Cosmo non ha messo in luce differenze tra le stagioni, tranne che per gli ossidi d'azoto. Secondo Pacini, la spiegazione potrebbe essere questa: «Il centro di Torino è stato ideato per ospitare un afflusso di poche decine di migliaia di mezzi, e quindi ora vi¬ ve in una condizione di intasamento permanente, subito raggiunta in ogni giorno deli'anr.. no». Per gli ossidi d'azoto, al contrario, adesso si osserva una presenza minore che d'inverno. Poiché i volumi di traffico rimangono pressoché uguali, gli esperti pensano a un influsso benefico dell'irraggiamento solare, che mobilita le masse gassose riscaldandole. E infatti i valori estivi più alti si trovano al mattino, quando L'aria è fresca e più stabile al suolo. Sarà possibile tracciare delle mappe d'inquinamento urbano, avendo a disposizione un network più complesso per la raccolta mobile dei dati? «Per ora solo sui livelli acustici — concludono Pacini e Bertetti —. Il rumore è meno variabile nell'arco dell'anno: dipende meno dalle condizioni meteo, a differenza degli inquinanti chimici». Maurizio Menicucci

Persone citate: Alessandro Bertetti, Bertetti, Francesco Pacini, Maurizio Menicucci, Pacini, Progetto Cosmo

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Torino